La stazione dell’Arst in piazza Matteotti ed in particolare il piazzale interno e l’area circostante l’edificio sono in stato di completo abbandono e non consentono i più elementari servizi. Questa situazione comporta notevoli disagi per gli utenti abituali della stazione e rappresenta un pessimo biglietto da visita per i turisti che arrivano a Cagliari.
Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa rilancia la questione del degrado della stazione degli autobus di piazza Matteotti, da lui già sollevata con un’interrogazione presentata nel 2012.
“La stazione ARST di Cagliari è un quotidiano punto di arrivo e di partenza di migliaia di persone tra studenti, lavoratori e turisti, ma soprattutto il piazzale interno e l’area circostante l’immobile sono in evidente stato di abbandono, trascurati sia sotto il profilo della normale pulizia che per quanto attiene alle manutenzioni”, denuncia Cossa, sottolineando come da alcuni anni i lavori di ristrutturazione dello stabile si siano fermati, con la conseguenze che ad oggi non esiste ancora una sala d’attesa e i passeggeri sono costretti stazionare nelle panchine sistemate in uno stretto corridoio oppure nel vicino McDonalds.
“Oltre che indecoroso per i pendolari e per i passeggeri abituali – afferma Cossa – tutto questo rappresenta per Cagliari e per la Sardegna un pessimo biglietto da visita per i turisti che utilizzano gli autobus ARST per recarsi nelle località di destinazione, con in più la beffa che non viene assicurato nemmeno un servizio elementare quale quello rappresentato dai servizi igienici, essendo l’unico bagno disponibile quello presente nei locali affidati a McDonalds, con tutti i comprensibili disagi che questo comporta soprattutto gli anziani e le eroine che debbono affrontare viaggi di medio/lunga durata”.
Per questi motivi l’esponente dei Riformatori chiede un intervento urgente dell’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana: “i lavori devono riprendere subito ed è urgente che vengano garantiti ai passeggeri perlomeno i servizi igienici”. (red)