Ho difficoltà a scrivere queste righe nel bel mezzo del feroce scontro tra il segretario del Pd Soru e l'assessore del suo stesso partito Massimo Deiana. Lo sono perché Deiana è mio buon amico da 35 anni ed abbiamo fatto mille battaglie insieme nel vecchio Pri. Sono in difficoltà perché Massimo in questa querelle ha torto. Nel merito e nella sostanza. Nella sostanza, perché da buon cattedratico non ha capito il sentimento della gente comune e non ha capito quanto il sistema delle lowcost è entrato nel cuore della gente. Migliaia di Sardi hanno conosciuto l'Europa grazie alla Ryanair e spendendo una fesseria. Migliaia di Sardi hanno potuto consolidare affetti ed amicizie in tutta Italia. Hanno potuto vedere le loro grandi città piene di turisti come non mai. In un nostro recente incontro, dissi a Massimo di fare di tutto per far capire ai Sardi che la Giunta regionale si sarebbe battuta per difendere il sistema. E’ accaduto il contrario. La percezione è stata quella di una chiusura a priori, venata da deboli giustificazioni.
Ma Massimo ha torto anche nel merito, come sta filtrando anche dalla stessa Ue. Il comarketing si poteva fare e la tutela per le isole esiste. Andate a vedere il sistema tariffario della Ryanair per le Isole Baleari o le CanarIe. Da tutti gli aeroporti spagnoli un residente può comprare un biglietto scontato al 50%. Mi dispiace perché l'Assessore rischia di pagare per tutti, aldilà dei suoi innegabili errori (che per come lo conosco non ammetterà mai). Anche per tutti i presidenti regionali degli ultimi anni, che peraltro lo hanno avuto come consulente e che hanno la responsabilità di non aver mai esitato un piano regionale dei trasporti strategico. Con il risultato che oggi la Ryanair è un polmone di acciaio con il quale respiriamo e della quale nel breve e medio periodo non potremo fare a meno. Ed è un peccato perché il concetto del doppio binario non era sbagliato (affiancare alle compagnie tradizionali le rotte di continuità territoriale e alle lowcost i piccoli aeroporti), tutte le compagnie avevano spazio ed un sardo poteva scegliere di andare a Linate con 80 euro ed il biglietto modificabile o a Bergamo con 35 euro ed il biglietto rigido. Questo sistema andava consolidato ed invece è stato fatto cadere con il mancato finanziamento della CT2 e con la chiusura alla Ryanair.
Cosa fare? Adesso è durissimba, la bomba Ryanair è più grave di 100 Euroallumina. La perdita di 22 rotte secondo la Camera di commercio di Sassari ci costerà 500milioni. Ho paura che saranno di più. Non pagheremo solo noi imprenditori del sistema turismo, ma pagheranno tutti i Sardi, dal giardiniere al pastore, dal manutentore al vignaiolo. Non credo che ci siano i margini per recuperare la stagione. E’ difficilissimo riposizionare tutti quegli aerei, ma ho ragione di ritenere che il presidente Pigliaru abbia ben presente la situazione e voglia metterci rimedio. Quindi, stabilizzazione del doppio binario recuperando lo spazio per la CT2 (rotte minori), azioni di comarketing nei confronti delle lowcost (non solo Ryanair, ma anche EasyJet, Wizz, Germanwings, Vueling ecc.), incentivazione di nuove rotte e allargamento della stagionalità. Se c'è un conto economico facile da fare e da presentare in Europa è quanto sia importante il trasporto aereo per la Sardegna.
Franco Turco – Direttore tecnico di agenzia viaggi
(admaioramedia.it)
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