“La proposta di legge presentata da venti deputati del Partito democratico ;rappresenta un’autentica inosservanza della Costituzione e la morte certificata del 70% del sistema delle autonomie locali del nostro paese”. E’ il commento di Antonio Satta, sindaco di Padru e segretario nazionale dell’Unione popolare cristiana, sulla proposta, all’attenzione della Commissione Affari costituzionali della Camera, che prevede l’accorpamento dei comuni attualmente sotto i 5.000 abitanti per crearne nuovi con la soglia minima: 5.700 comuni italiani verrebbero soppressi.
“Si tratta di un vero attentato alla democrazia – ha aggiunto Satta – Oltre a violare palesemente la Carta costituzionale, non tiene minimamente conto delle esigenze e delle peculiarità dei singoli comuni, che, oggi più che mai, dopo la riduzione di tanti uffici pubblici (poste, scuole, caserme ecc.), rappresentano l’unico riferimento istituzionale più vicino ai cittadini. Abbiamo massimo rispetto per i parlamentari che hanno presentato la legge, ma la Costituzione è molto chiara e prevede, sugli accorpamenti, il ricorso al referendum e, quindi, alla partecipazione popolare. Una scelta di questa portata non può essere imposta dall’alto. Coi colleghi sindaci non abbasseremo la guardia ed avvieremo qualsiasi iniziativa atta a scongiurare questa ‘folle’ idea. Un patrimonio millenario costituito dai cosiddetti piccoli comuni, che hanno scritto la storia democratica dell’Italia e che è garantito dalla Costituzione, non può essere messo in discussione, né estinto, nel nome di una riforma che non vuole tenere in considerazione l’autonomia e le capacità di auto governo della stragrande maggioranza delle municipalità italiane”. (red)
(admaioramedia.it)
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