Non mi meraviglia il politicamente rivoltante pateracchio che a Quartu Sant'Elena ha consentito al Sindaco neoeletto, sfiduciato ufficialmente dal suo partito, di sopravvivere. Né che il primo presentatore della mozione di sfiducia, Sindaco uscente, accompagnato da altri quattro consiglieri eletti, come lui, almeno sulla carta, per rappresentare il centrodestra, voti contro. Né mi sorprendono le motivazioni addotte per spiegare questo surreale quanto indecente cambiamento di rotta. Cito a memoria, “l’ho fatto per stanare il Pd” di tutte le giustificazioni possibili è la più sfrontatamente inverosimile. Né mi sconvolge che persone che se ne sono dette di tutti i colori (vi invito a rileggere le dichiarazioni di Delunas su Contini, e viceversa, e di Delunas su Galantuomo, soprattutto durante il suo mandato) ora si inviino reciproche dichiarazioni d’amore.
Trovo però insopportabile, ed offensivo per l’intelligenza di tutti, che si cerchi di spacciare quella che è una squallida operazione di potere, di mera conservazione delle poltrone da una parte (Sindaco in carica e alleati), e di riconquista dall’altra (Sindaco uscente e sodali), per nobile tentativo di evitare alla Città il terrificante (per chi?) pericolo, udite udite, della nomina di un commissario prefettizio. Mi pare di essere tornato indietro di trent’anni, quando le maggioranze si formavano in Consiglio comunale e acrobazie come quelle dell’altra sera possedevano una logica. Per evitarle si decise di passare all’elezione diretta del Sindaco, a Quartu siamo riusciti a rendere vani trent’anni di riforme degli Enti locali. Un record di cui non possiamo certo vantarci.
E’ rivoltante ed imperdonabile che, chi ha sostenuto un programma alternativo, ora approvi esplicitamente, con il suo voto, il programma del Sindaco Delunas. Mi fa imbestialire, da uomo di destra, che i rappresentanti, accecati dalla possibilità di continuare a governare, abbiano commesso un così grossolano errore strategico. L’unico vincitore è infatti Stefano Delunas, che, disposto a tutto pur di restare in carica, in perfetto stile ‘Prima Repubblica’, ha stretto accordi anche con chi politicamente disprezzava, criticandone aspramente l’operato, pur di rimanere in sella. Sconfitto con disonore il centrodestra, almeno la rappresentanza consiliare, che consentendo la sopravvivenza politica di Delunas, permetterà alla parte del Pd a lui avversa di condurre una battaglia etica verso un accordo contro natura, che gli farà recuperare credibilità politica e, soprattutto, guadagnare tempo, limitando così i danni che, in caso di caduta dell’Amministrazione, sarebbero stati rilevantissimi, forse irreparabili.
Credibilità politica ormai totalmente perduta dai voltagabbana eletti dal centrodestra a sostegno di un programma alternativo a quello del centro sinistra, che votano non solo contro la mozione di sfiducia da loro stessi presentata, ma approvano le dichiarazioni programmatiche di Delunas, comunicando così a tutti i quartesi che in campagna elettorale stavano scherzando. Per quanto tempo durerà questa maggioranza sui generis? Di sicuro finché ci saranno prebende distribuibili per lenire gli inevitabili mal di pancia che la affliggeranno frequentemente. Non esiste un comune sentire, né un comune volere, né un comune appartenere che possa consentire il superamento delle inevitabili tensioni del governare. Solo un comune accaparrare…
In tutto questo nauseante rivoltare di gabbane potrebbe esserci però uno spiraglio di speranza per Quartu e anche per la destra e il centrodestra quartese. Lo spettacolo andato in scena in Aula consiliare ha indignato moltissimo la stragrande maggioranza dei quartesi: chi vi ha preso parte, per come la vedo io, difficilmente in futuro rivedrà dall’interno dell’Emiciclo la Sala del Consiglio, a destra quanto a sinistra. Mai come ora è necessario nella classe politica un profondo ricambio non tanto generazionale, quanto etico. Recuperare la volontà di occuparsi attivamente di politica per essere al servizio, e non per servirsi, dei cittadini. Esprimere valori, e non voleri, che non siano negoziabili, superando la logica del governare ad ogni costo. Ai cittadini il compito di vigilare che chi li rappresenta risponda a questi requisiti, cancellando questa inqualificabile stagione politica.
Antonino Dessì – Quartu Sant’Elena
(admaioramedia.it)
10 Comments
Romano
A prescindere dal fatto che ancora devo trovare un amministratore legato a qualsiasi partito che amministri il bene comune solo per amore dello stesso e dei propri concittadini, mi chiedo quali interessi ci siano dietro a queste manovre e in grado di procurare a se, agli amici, agli amici ed agli amici dei vantaggi o, addirittura dei profitti economici.
Paolo Ruggeri
Antonino Dessì docet in fatto di pateracchi.DAVIDE GALANTUOMO SI STA RIPRENDENDO ORA DAI SUOI TIRI MALdesri
Antonino Dessì
Il bello della democrazia è che tutti possono esprimere le loro opinioni … rassicuro il signor Ruggeri, non sono esperto di pateracchi … e in ogni caso i contenuti del suo post sono per me titolo di merito
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