Nell’indagine conoscitiva in materia di servitù militari (pubblicata lo scorso anno dalla Camera dei deputati) la premessa è totalmente falsa: si parla di gravi patologie tumorali riscontrare nelle popolazioni che vivono attorno al Poligono di Quirra, ipotesi copiata da un quotidiano isolano che da qualche anno conduce una guerra personale contro i sardi che vestono l’uniforme. I dati scientifici rilevati da quattro commissioni disposte di volta in volta da Regione, Ministero della Salute, Arpa Sardegna, Magistratura hanno invece dimostrato il contrario.
Le rilevanze tumorali in quelle aree sono addirittura inferiori alla media regionale e nazionale… Come dire che il Poligono fa bene. Ci si lamenta che aree di pregio come Porto Tramatzu e le Sabbie bianche di Porto Pino essendo nel Poligono di Teulada siano precluse ai sardi. Falso, da anni sono spiagge che dal primo giugno al 30 settembre sono gestite da cooperative di Teulada e Sant'Anna Arresi. Chiunque volesse fare un giro con il gommone nelle acque del poligono di Capo Teulada, può affittare un natante dal signor Selis, proprio a Porto Tramatzu. Il discorso che le Sabbie Bianche non siano fruibili tutto l’anno è vero, ma nei mesi invernali non si vede nessuno sulle spiagge della Sardegna, da Cannigione a Nora, a Chia e Tuerredda.
Si auspica un più forte impegno della Scuola sottufficiali de La Maddalena, ma ormai al grido “A Foras sos Americanos… A Foras sos Militares” dei 1.500 marinai di qualche anno fa ne restano solo 200 (gli altri sono emigrati a Taranto) e i 3.000 americani sono andati altrove a spendere i loro dollari. A proposito. Visto che, partiti gli americani, non si è più parlato di radioattività. Ma allora era anche questa una ipotesi giornalistica? Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, audito, auspica un uso duale per il Poligono di Perdas. Ma allora perché si è opposto alla realizzazione di una adeguata pista di atterraggio e di alcune infrastrutture destinate ad ospitare lo sviluppo dei droni europei? Purtroppo, le ditte interessate si sono trasferite in Puglia facendo felice Vendola che si vedrà arrivare un centinaio di tecnici altamente specializzati che spenderanno da lui i loro stipendi. L'onorevole Piras sostiene che si è riscontrato a Teulada un decremento demografico : ovvio ciò vale per tutti i paesi della Sardegna che non siano attorno alle grandi città. L'onorevole Scanu, bontà sua, dice che bisogna chiudere Teulada, ma organizzarsi per reperire e garantire posti di lavoro sicuri in alternativa. Benissimo, segnalo però che non sono i soli 1.500 uomini e donne occupati a Teulada, occorre pensare agli altri 7.000 posti di lavoro che dovranno essere reperiti, perché la chiusura del Poligono implicherà la chiusura della Brigata Sassari, con annessi e connessi. Capo Frasca? Qui è tutta una balla: quello è un poligono ‘virtuale’ dove non si spara, ma si impiegano artifizi fumogeni. Il poligono è un promontorio roccioso basaltico da sempre privo di vegetazione. Il problema è che, chiudendo Capo Frasca, occorrerà dire addio a 1.000 buste paga del personale italiano e a 500 buste paga del Reparto addestrativo tedesco di Decimomannu. Finisco qui.
Bisogna essere cauti quando si parla di queste cose perché noi sardi siamo specialisti nell’autocastrazione. Basti pensare alla insensata opposizione della Regione alla esercitazione aerea che avrebbe visto confluire a Decimomannu ben 5.000 tra piloti, valutatori, tecnici elettronici etc., che assistevano i velivoli delle aviazioni della Nato. I 5.000 uomini stanno occupando (60 giorni) gli alberghi e ristoranti di Trapani e provincia, e noi ci siamo tenuti, senza alcuna ricaduta economica, l’esercitazione che continua a svolgersi nel cielo tra Spagna e Sardegna.
Giangabriele Carta – 30° Comandante Brigata Sassari (dal giornale "Con la Brigata Sassari")
(admaioramedia.it)
25 Comments
Hercules Atlantic
concordo in toto, anche se, poteva sostenere queste ragioni anche quando era in servizio, non si chiude il cancello dopo che i buoi sono scappati…………………….
Alberto Orru
Concordo con il contenuto dell’articolo al 100%. La ragione del fatto che si stanno demonizzando tutte le basi militari in Sardegna e’ dovuta a un piano più sofisticato e pianificato di quanto possa sembrare. La sinistra criminale in generale e quella sarda in particolare attraverso i suoi altrettanto criminali e manipolatori mezzi di distrazione di massa vorrebbero far passare l’informazione per cui dove c’è una base militare il cancro aumenta e i militari li fanno passare per criminali anche loro perché vanno a fare la guerra. Ma il vero motivo per cui la sinistra non vuole le basi in Sardegna è solamente dovuto a un mero calcolo elettoralistico in quanto almeno il 90% dei militari e dei civili che lavorano a supporto delle basi non potranno mai essere elettori di sinistra. Quindi se con invenzioni giornalistiche fatte di sana pianta per riempire le teste vuote degli elettori di sinistra con qualsiasi argomentazione o con qualsiasi altro mezzo atto a far chiudere il mondo delle basi militari in Sardegna in cabina elettorale la bilancia si sposterebbe a sinistra. Io da sardo mi domando ma gli esperimenti sui nuovi tipi di armamenti non potrebbero svolgersi quando queste ridicole manifestazioni per la chiusura delle basi (fatte da persone che oltre a puzzare per motivi igienici puzzano di un ideologia spazzata via spazzata via dalla storia) hanno luogo? Prenderemo due piccioni con una fava.
Salvatore Fois
tutto vero
La
"Le rilevanze tumorali in quelle aree sono addirittura inferiori alla media regionale e nazionale…" ma se non c'è neanche un registro tumori come dio comanda! giusto per dirne una , eh! ahh, scusate, non avevo visto le "generalità" dell'autore dell'articolo! Giangabriele Carta – 30° Comandante Brigata Sassari (dal giornale "Con la Brigata Sassari") … che dire #AFORAS #NOBASI né qui né altrove
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