"Non possiamo partire col nuovo servizio per la raccolta differenziata perché una delle società a cui era stato aggiudicato l'appalto ha dichiarato il falso nella documentazione presentata". Così, nello scorso mese di giugno su facebook, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, aveva spiegato lo stop all'affidamento del servizio della raccolta dei rifiuti e di pulizia delle strade: un bando da 230 milioni di euro per 7 anni. Una procedura durata due anni e mezzo, anche perchè la gara era stata oggetto di alcuni ricorsi, che peraltro è sotto la lente d'ingrandimento della Procura.
Oggi, il Comune ha annunciato un nuovo bando per la gestione dei servizi integrati di igiene urbana del valore, per sette anni, di circa 236 milioni di euro. Una svolta che ha consentito all'Amministrazione di aggiornare il progetto tecnico datato 2008. Le novità riguardano le frequenze di raccolta (con attenzione soprattutto alle utenze non domestiche) e la dotazione dei contenitori dedicati alle diverse frazioni, i circuiti di spazzamento manuale e meccanizzato, tempi e modi del lavaggio stradale da eseguire senza vetture in sosta ed un più efficace coordinamento con le manutenzioni del verde pubblico. Mutamenti anche all'interno dei quartieri cittadini con la creazione di isole ecologiche interrate, seminterrate o fuori terra, che diventano un supporto nelle aree con difficile attuazione del 'porta a porta', ed il potenziamento dell'attività degli ecocentri che allargano l'orario di apertura al pubblico e non chiudono alla domenica. Più spazio alle risorse informatiche: dai transponder (codice identificativo nei contenitori per le cinque frazioni di rifiuti: carta, plastica, vetro/lattine, umido, secco residuo) alla possibilità di ingresso nelle isole ecologiche solo con carta identificativa dell'utente, da sistemi evoluti di videosorveglianza alla applicazione per smartphone che raccoglie informazioni e avvisi su misura del profilo selezionato.
Su queste basi potrà prendere forma il passaggio alla tariffa puntuale, cioè un pagamento del servizio calcolato non sulle superfici dei locali posseduti ma sul peso dell'immondizia prodotta. L'effetto da ottenere sarebbe la disincentivazione per il secco residuo ed una premialità per chi conferisce alte quantità di frazioni valorizzabili, con sgravi tariffari o altri bonus. (red)
(admaioramedia.it)
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