Dopo la denuncia del deputato di Unidos, Mauro Pili (“Il governo Renzi ha accettato la cessione di alcune importantissime zone di mare a nord ovest e a nord est della Sardegna”), ha provato a buttare acqua sul fuoco il senatore del Pd, Silvio Lai: “L’Italia non ha ceduto i mari del nord Sardegna alla Francia. Quanto accaduto al peschereccio bloccato dalle autorità transalpine è stato già oggetto di un chiarimento chiesto dal Pd al Ministero degli Esteri. Gli stessi francesi si sono già scusati per quello che da loro stessi è stato definito un deprecabile errore. La politica della denuncia ad effetto, urlata e non verificata raggiunge solo obiettivi di effimera ribalta mediatica per chi la propone. Crea inutili allarmismi e non aiuta ad affrontare e risolvere i reali problemi della nostra isola.” Ed ha rivendicato che la prima segnalazione di un peschereccio (in quel caso ligure) bloccato dalle autorità francesi è stata fatta da una senatrice del Pd, che “invece di cercare visibilità negli organi di informazione – ha sottolineato Lai – ha fatto quello che ogni parlamentare dovrebbe fare: chiedere chiarimenti al governo ed in questo caso specifico al ministero degli esteri”. Comunque, il Senatore sardo ha confermato che esiste un accordo con la Francia sulla delimitazione delle aree marine che non è stato ancora ratificato dal Governo italiano, quindi non ancora in vigore: “Prima che possa essere avviato l’eventuale iter di ratifica parlamentare, sono in corso ulteriori approfondimenti. Siamo pronti a difendere il nostro territorio in ogni occasione nella quale si dovesse prefigurare un qualsiasi pregiudizio”.
Ma nei Palazzi romani non tutti la pensano così: “Il 21 marzo 2015, il compagno di Renzi, Gentiloni – ha scritto su facebook Giorgia Meloni, presidente nazionale di Fratelli d’Italia – ha firmato un trattato con la Francia in cui cedeva ampie zone di acque italiane. Di tutto ciò il popolo italiano ne è rimasto all’oscuro a tal punto che alcuni nostri pescherecci sono stati bloccati e addirittura sequestrati dalle autorità francesi. E’ evidente che il governo Renzi ha accettato la cessione di zone di mare a nord della Sardegna non informando il Parlamento. Faccio un appello ai parlamentari italiani, rappresentanti del popolo e non delle lobby: chiedo al Parlamento di non ratificare questa ennesima infamia contro l’Italia”. Ed aggiunge sarcasticamente: “Non ci risulta di aver combattuto e perso una guerra negli ultimi anni contro i francesi che giustifichi la cessione di territorio italiano”. Nell'Isola, ha rilanciato il suo appello Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fdi: “Bene ha fatto Pili a lanciare l'allarme, ora i parlamentari sardi non sottovalutino l'allarme. Almeno su questo ci può essere uno scatto d'orgoglio? Dove sono i partiti indipendentisti alleati del Pd nel Governo regionale?”
Intanto, Pili, dopo aver denunciato l'episodio, sempre su facebook ha diffuso un video con il racconto del comandante fermato dalla Guardia costiera francese e questa mattina, alle 5.30 nel porto di Golfo Aranci, si è incontrato coi rappresentanti delle marinerie di Golfo Aranci, Santa Teresa di Gallura, Palau, Olbia, Porto Torres, Siniscola, Alghero: “La Regione non può continuare a dormire, deve chiedere a Renzi l'immediata revoca dell'accordo. Una Giunta regionale inerme dinanzi ad un fatto di una gravità inaudita che sta generando un'indignazione nazionale durissima verso questo misfatto di Stato. Occorre attivare un immediato raccordo istituzionale con le altre Regioni colpite da questo accordo capestro, a partire dalla Liguria. Impugnare questo trattato è un atto dovuto ed obbligato. Se la Regione non lo facesse sarebbe complice non solo di un atto gravissimo sul piano istituzionale ma provocherebbe un danno economico al mondo della pesca sarda senza precedenti. Far diventare francesi i mari a nord, fregandosene della Sardegna e dei Sardi, è semplicemente inaccettabile". (red)
(admaioramedia.it)
19 Comments
Franco Salis
E vero! Nessuna svendita, chiamasi regalo.
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