“La nostra idea di Zona economica speciale è forte e inedita, perché non si limita solo a Cagliari, come avremmo più facilmente potuto fare, ma costruisce una rete che coinvolge sei porti, dunque l’intera costa della Sardegna e, di conseguenza, tutte le zone interne collegate”. Così l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ha spiegato il progetto della Giunta Pigliaru sulla Zes con la perimetrazione finale e la distribuzione dei 2.770 ettari disponibili.
“Adesso ci sono due scommesse da vincere – ha aggiunto Paci – l’accelerazione di tempi e procedure, con l’indispensabile abbattimento della burocrazia, e risorse dal Governo per attivare altri strumenti finanziari e fiscali all’interno della Zes oltre al già previsto credito d’imposta. L’unico porto che avrebbe avuto tecnicamente diritto alla Zes è quello di Cagliari, ma siamo riusciti a connettere i tre aeroporti regionali alle relative porzioni di Zes e abbiamo scelto di collegarle alle zone franche doganali”.
Il piano Zes, già sul tavolo del Ministero per il Mezzogiorno, prevede come vantaggio fiscale un credito d’imposta fino a un massimo di 50 milioni di euro. “Come Regione aggiungere altri strumenti fiscali e finanziari, ma è chiaro che servono risorse, e speriamo che presto il Governo riesca a garantirle, in modo che possano sommarsi alle tantissime agevolazioni che abbiamo messo in campo per le imprese sarde, ultimo il bando T3. Se il Governo smettesse di portarci via 600 milioni all’anno di accantonamenti riusciremmo a destinarne una parte alla Zes per ulteriori agevolazioni”.
Nella Zes della Sardegna ci sarà un Suape, sportello per la semplificazione nel tentativo di vincere una burocrazia soffocante che ostacola, rallenta e blocca qualunque pratica: “Una situazione insostenibile e inaccettabile – ha sottolineato l’esponente della Giunta Pigliaru – Ma non basta la volontà politica dell’assessore di turno per vincere sulla burocrazia, soprattutto in una situazione di netta separazione tra volontà politica e gestione amministrativa. La burocrazia, i tempi, le lentezze che ci attanagliano non sono più accettabili. Purtroppo non è così semplice risolvere il problema, non basta sostituire gli assessori. Serve una rivoluzione dal basso, una chiamata di responsabilità per tutti. Con la nostra attuale autonomia non possiamo farcela, abbiamo bisogno di avere più competenze e poteri per esercitare pienamente i nostri diritti”.
Immediata la risposta dell’ex governatore, Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia: “Basta bufale, mandiamo a casa i nemici della zona franca e riprendiamo la battaglia dopo la resa vergognosa di Paci, Pigliaru e compagni. Noi abbiamo avviato una vera rivoluzione, adottando gli atti necessari per il riconoscimento della Zona franca integrale della Sardegna, abbiamo modificato lo Statuto e siamo passati ai fatti tagliando l’Irap del 70%. Loro hanno aumentato l’Irap, hanno bollato come ‘incubo’ e ‘inganno’ la zona franca e, pur avendo trovato un lavoro già a buon punto, non hanno concluso nulla neppure su Cagliari. Ora vorrebbero ingannare l’opinione pubblica tirando i ‘coriandolini’ delle limitatissime Zes, che creano territori di serie A e altri di serie B, e neppure su quelle hanno prodotto uno straccio di atto che incida nella vita dei cittadini. Se hanno lavorato così bene, perché questa giunta viene chiusa in fretta e furia in un armadio per presentare un altro candidato alla presidenza della Regione?”. (red)
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