L’ormai ex sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, passerà alla storia. E non per aver rifatto il Poetto, merito condiviso col suo predecessore, Emilio Floris, che ne aveva portato a termine la progettazione e l’acquisizione dei finanziamenti; ma perché, aggirando una tradizione centenaria, per la prima volta ha nominato Alter Nos una donna per la prossima festa di Sant’Efisio.
La sua decisione, in limine finis (a mandato virtualmente concluso), è stata annunciata in quella che, probabilmente, sarà l’ultima seduta del Consiglio comunale eletto nel 2016 ed anche, simbolica coincidenza, la prima seduta dopo l’otto marzo, che ha coinciso con la “Giornata internazionale della donna”. In tutto questo sembra evidente anche un’ispirazione ‘boldriniana’. Laura Boldrini, l’ex presidente della Camera dei deputati famosa per la mania di declinare al femminile anche nomi ostinatamente maschili, era, infatti, un esponente di spicco in Sel, il partito con cui Zedda fu eletto sindaco la prima volta.
Ma un posto nella storia spetta anche a Raffaella Lostia, la signora designata come Alter Nos, per sfilare a cavallo davanti al cocchio di Sant’Efisio il prossimo primo maggio, quando Cagliari e tutta la Sardegna tengono fede ad un voto espresso 363 anni fa per ringraziare il martire romano, invocato con successo quando si trattò di proteggere l’isola sarda dalla peste bubbonica che aveva decimato i popoli europei. Compiaciuta per la nomina, la dottoressa Lostia, riferendosi ai propri colleghi nell’Ufficio di gabinetto del Sindaco, ha detto di volerli “rappresentare nel migliore dei modi”. Ma chiunque abbia masticato almeno un po’ di latino maccheronico sa che “Alter Nos”, tradotto alla lettera vuol dire “Un altro Noi”, perché designa al plurale (“noi”, appunto) colui che rappresenta l’autorità sovrana.
E qui che casca l’asino dell’ideologia boldriniana. Non perché l’esser donna sia di impedimento, ma perché l’Alter Nos non rappresenta solo le donne o una corporazione di pubblici funzionari, ma tutta la città. Così come quanti lo affiancano nell’amministrarla. Non a caso, e da tempo immemorabile, l’Alter Nos viene scelto solo fra i componenti della Giunta o del Consiglio comunale, in cui non mancano le donne. Quindi, Zedda avrebbe potuto designarne una senza stravolgere la tradizione.
Gianni De Magistris
(sardegna.admaioramedia.it)
One Comment
Sandra
Chi ha scritto questo articolo se ne faccia una ragione: i nomi (soprattutto quelli di prestigio) esistono anche al femminile. Cosa impedisce in grammatica di dire ministra, sindaca o assessora? Non ci sono nomi “ostinatamente maschili” ma solo teste ostinate a capire che è solo una questione culturale.