"Il vitigno rappresenta l’identità isolana, non si capisce perché la varietà enologica, che rappresenta uno dei fiori all’occhiello della Sardegna, debba diventare di tutti". Così il capogruppo consiliare dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha accolto l'ipotesi del provvedimento in esame in sede europea che vedrebbe "una deregulation selvaggia, con l’apertura dei mercati nel settore del vino". Il timore del Consigliere regionale è che sia proprio la Sardegna a pagare il prezzo più alto: "Una situazione paradossale – ha aggiunto – perché le produzioni sarde, anche con la denominazione d’origine, potrebbero subire una concorrenza da un vermentino preparato in Slovacchia. Questo si tradurrebbe nella cancellazione di tantissime aziende isolane che hanno creato un valore aggiunto puntando sulla qualità, senza tralasciare la scomparsa di un vitigno identitario come il vermentino. Si pensi solo al marchio riconosciuto del Vermentino di Gallura. E’ necessario avviare una battaglia unitaria per la tutela dei prodotti isolani ed evitare l’invasione di marchi taroccati". (red)
(admaioramedia.it)
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