Non è certamente un caso se lo scorso anno “5StarWines”, la selezione annuale di vini organizzata durante il Vinitaly, ha premiato come miglior vino bianco la Vernaccia di Oristano Doc Riserva 2004 di Silvio Carta e che quest’anno Serranu, Isola dei Nuraghi Igt della Cantina Tani di Monti, con il punteggio di 95/100, si è aggiudicato il titolo di miglior vino rosso. No, non è un caso. Queste interpretazioni vitivinicole così diverse rappresentano unicità e rarità che profumano della nostra Isola.
La Sardegna rappresenta una piccola fetta nella produzione di vino. Le ultime due vendemmie, per quantità, sono state disastrose. Gelate, attacchi fungini derivanti da bizze meteorologiche, hanno messo in ginocchio il comparto vitivinicolo, ma hanno generato dei vini di grande carattere. La sfida è quella di portare alla ribalta le tipicità dell’Isola. I profumi di alcuni vini spesso si discostano dalla standardizzazione globale e proprio per questo sono indimenticabili. Ho visto personalmente wine expert di fama mondiale esaltarsi dopo avere degustato vini che esprimevano una netta riconducibilità al suo territorio di origine, la Sardegna.
In questa ottica, la Cantina Tani è una giovane realtà che ha saputo interpretare alla perfezione il territorio e infondere all’interno di una bottiglia le espressioni di un vitigno autoctono che fa parte della diversità ampelografica sarda, il muristellu (noto anche come Bovale Sardo o Bovaleddu) con un pizzico di internazionalità del merlot che impreziosisce questo vino. I buyers mondiali vanno alla ricerca di biodiversità, di unicità che solo territori speciali possono esprimere. Questa è la strada da percorrere per distinguersi nel panorama variegato, sempre più aggressivo e competitivo, del mondo vitivinicolo.
La manifestazione veronese, annoverata tra le più importanti fiere vitivinicole, è, in questa ottica, una grande opportunità per la Sardegna, un palcoscenico mondiale dove offrire i migliori gioielli enologici. I prossimi saranno giorni molto intensi per produttori e visitatori, ma iniziare questa manifestazione con un premio altisonante dimostra come la Sardegna abbia le carte giuste per la competizione mondiale che si giocherà nei prossimi anni, quando la domanda di vini che rappresentano il territorio di origine sarà sempre più importante.
Ferruccio Sabiucciu – Sommelier
(sardegna.admaioramedia.it)