I primi rilevanti crolli sulla nuova statale 554 si sarebbero verificati sei anni fa così come “i tentativi maldestri di nascondere tutto, il tracollo dell’opera con l’apertura in questi ultimi giorni di una vera e propria voragine a quattro corsie, uno strato di asfalto dello spessore scandaloso di oltre un metro”. Lo denuncia il parlamentare di Unidos, Mauro Pili, che ieri ha compiuto un sopralluogo sulla strada al fine di verificare l’ennesimo gravissimo cedimento stradale che ha fatto sprofondare ad oltre un metro di profondità il cedimento del manto stradale e l’assenza di qualsiasi tipo di cantiere a distanza di 30 giorni dalla sua chiusura
“ Emergono particolare inquietanti sullo scandalo della strada statale 554 – ha detto Pili – che ormai da trenta giorni è vietata al traffico con tanto di ordinanza senza tempo. Prima di tutto le fotografie satellitari che fanno emergere episodi che risultano oggi inchiodanti. Nell’aprile del 2009 i rilevatori georeferenziati di Google rilevavano e registravano in quel tratto di strada crolli evidenti e premonitori di quello che stava per accadere in quel tratto di strada”.
“Dalla frattura del manto stradale è emersa la stratigrafia del sottofondo dal quale si rivela uno strato esorbitante di asfalto abbondantemente superiore al metro di spessore. Basti pensare che solitamente non supera i 10/15 cm – ha continuato il parlamentare – E’ la prova evidente che l’Anas ha tentato di nascondere i crolli con scandalosi riempimenti di catrame e bitume. Una pezza che si è trasformata in un boomerang totale appesantendo la superficie stradale in maniera abnorme sino allo scivolamento totale della strada verso valle. Un fenomeno franoso riconducibile ad un tratto di strada costruita in maniera maldestra su un vero e proprio letto d’acqua senza che venisse adottata la benché minima precauzione. E’ gravissimo che l’Anas nonostante fosse a conoscenza del fenomeno, almeno dal 2009, non solo abbia mantenuto per lungo tempo l’arteria stradale aperta con rischi gravissimi ma ha tentato di nascondere il tutto con la politica nefasta e dispendiosa del rattoppo su larga scala”.
“I tentativi di riempimento dei primi cedimenti stradali – ha continuato il deputato di Unidos – hanno provocato una reazione ancora più grave favorendo lo scivolamento a valle del sedime stradale con veri e propri sprofondamenti orizzontali, longitudinali e verticali. A 30 giorni ad oggi dalla chiusura della strada si sta ancora pensando a come risolvere il problema come se in sei anni non avessero mai realizzato uno straccio di studio in grado di gestire questa situazione. Ritardi e negligenze gravissimi che altro organi dello Stato verificare ben sapendo che la responsabilità non può e non deve essere in capo alla fatalità”.
“Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro – ha denunciato Pili – per tentare maldestramente di ripristinare quel sedime stradale ben sapendo che sarebbe stato tutto inutile oltre che dannoso. Chi ha autorizzato quelle spese? Chi ha verificato la congruità e la razionalità degli interventi proposti? E soprattutto perché dopo sei anni ancora non si sono definite le cause reali di questo tracollo stradale?”. (red)
(admaioramedia.it)