“Le mozioni hanno un effetto puramente politico. Se il Pd sardo intende incidere sul piano pratico, non voti provvedimenti come, ad esempio la Legge di stabilità che sottrae alla Sardegna 97 milioni di euro l’anno mentre stanzia ingenti risorse per altre aree del Paese”. Così Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis, coordinatore regionale e capogruppo di Forza Italia, hanno commentato la mozione presentata dai senatori sardi del Partito democratico, e firmata anche dal capogruppo Luigi Zanda, dedicata alla crisi economica e sociale della Sardegna.
Poi, i due esponenti azzurri elencano altri "scippi renziani" alla Sardegna: "Gli 84 milioni di euro sottratti dai fondi Fsc e i 65 destinati a coprire i famosi 80 euro che in questo modo vengono restituiti dai Sardi con gli interessi; secondo i dati diffusi dall’Anci, quasi 300 milioni in meno ai comuni della Sardegna; l’introduzione dell’Imu sulla campagna e l’aumento delle accise, che vessano un settore tradizionale della nostra economia."
"Se si intende veramente difendere la Sardegna perché prestare il proprio consenso a queste scelte – hanno sottolineato Cappellacci e Pittalis – Finora, il Pd si è appiattito sulle scelte di Renzi e ha preferito ricorrere un mutuo da 700 milioni di euro oltre che aumentare l’Irap ai Sardi piuttosto che pretendere quanto ancora dovuto da Roma. La Giunta Pigliaru ha anche firmato un accordo patacca con il ministro Padoan, che ha consentito di utilizzare 300 milioni in meno per l’Isola rispetto all’anno precedente, come dimostrano i tagli in numerosi settori strategici operati nel primo assestamento di bilancio con la promessa, poi tradita, di un recupero nella successiva Finanziaria."
"Sul piano politico è disarmante che un partito che governa da gran parte dei principali comuni al Governo nazionale, passando per la Regione, sia ancora fermo alle mozioni – hanno concluso – Se intendono intraprendere una battaglia seria sulla questione sarda, levino di mezzo la bandiera bianca e portino insieme a noi, cercando di coinvolgere, di unire anziché dividere, quella di tutti i Sardi”. (red)
(admaioramedia.it)