Aspre le critiche che arrivano dell’opposizione sul ritiro dei ricorsi alla Corte Costituzionale, in materia fiscale ed erariale, annunciato dalla Giunta regionale: “La smania di guadagnarsi l’approvazione dei vertici nazionali del Partito democratico, che muove tutte le decisioni della giunta Pigliaru, ha spinto l’Esecutivo a regalare al Governo Renzi, con un atto che riporta in auge il feudalesimo già lungamente sperimentato nei secoli passati, la nostra stessa Autonomia”, è il commento del capogruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni.
“Appare del tutto incomprensibile l’atteggiamento dell’Esecutivo relativamente all’accordo capestro Paci-Padoan del luglio dello scorso anno – ha aggiunto Dedoni – Attuato, per la parte che riguarda la Regione, fino alle estreme conseguenze, vale a dire il ritiro dei ricorsi, come se si potesse considerare lo Stato pienamente adempiente nei suoi doveri verso la Sardegna. Nel frattempo si è visto di tutto, dalle centinaia di milioni di euro sottratti per contribuire al risanamento delle finanze nazionali e solo in minima parte rientrati per abbattere il debito pubblico della Regione fino al pasticcio dell’Imu sui terreni agricoli, che avrebbe dovuto semmai indurre la Giunta ad aumentare il numero dei ricorsi pendenti anziché ridurlo, visto che il mondo delle campagne è ancora in attesa della sua presa di posizione. Inoltre, senza neanche sapere se, con l’eliminazione del Patto di stabilità e l’introduzione del pareggio di bilancio, i flussi finanziari da Roma arriveranno puntuali come dovuto o se la Regione, ora che può spendere tutte le risorse che ha in cassa senza alcun vincolo, si troverà nell’impossibilità di fare fronte ai pagamenti per mancanza di liquidità”.
Per Ugo Cappellacci ed Alessandra Zedda, consiglieri di Forza Italia, “il ritiro dei ricorsi è un atto servile e sconsiderato. L’accordo di luglio era e resta un patacca perché nel frattempo il Governo continua a sottrarre risorse alla Regione: basta citare l’ultimo scippo in ordine di tempo di 97 milioni di euro ogni anno, previsto dalla Legge di stabilità. La Giunta continua a spacciare come una vittoria il fatto che il Governo conceda, bontà sua, le riserve: quei soldi sono già dei sardi, come chiarito da una sentenza della Corte costituzionale, e il Governo non può deciderne la destinazione. Chi si conforma a questo atteggiamento si rende complice e fa ‘il palo’, consentendo scippi presenti e futuri. Ricordiamo al Presidente della Regione che le entrate sono cosa ben diversa dalla pacca sulle loro spalle del 19 dicembre perché rappresentano un diritto sancito dall’articolo 8 dello Statuto e confermato anche dalle sentenze della Corte Costituzionale n. 99 e 118 del 2012.”
“La Giunta regionale – hanno aggiunto gli esponenti azzurri – si è ben guardata dal disturbare il manovratore e chiedere quanto dovuto ai Sardi. Se ha ottenuto risorse in più, per quale motivo allora molte voci dell’ultima Finanziaria sono con il segno ‘meno’, perché si ricorre ad un mutuo da 700 milioni di euro e si aumenta l’IRAP? Con il ritiro dei ricorsi, la Giunta regionale si sta assumendo la gravissima responsabilità politica di lasciar scappare un Governo scippatore che noi avevamo arrestato a suon di ricorsi e sentenze vittoriose. Stanno mettendo una pietra sopra i debiti dello Stato nei confronti della Regione e stanno assumendo la responsabilità gravissima di rinunciare alle risorse dei Sardi”. (red)
(admaioramedia.it)