Torna all’attacco sul Piano paesaggistico regionale, accusando la Giunta di aver saputo solo revocare, in un anno e mezzo di governo, il Ppr approvato quando era Governatore: “L’unico atto della Giunta Pigliaru? La revoca del Piano paesaggistico e la riesumazione di quello di Soru – ha sottolineato il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci – Anziché cominciare il domani, hanno portato l’isola indietro di nove anni. Chi afferma che la nostra revisione è stata fatta senza co-pianificazione o è in malafede o non conosce la materia di cui si occupa: la collaborazione c’è stata fino a quando il Governo e i burocrati romani hanno iniziato a non firmare verbali e a frenare. Poiché, la competenza è della Sardegna, noi siamo andati avanti fino all’approvazione definitiva. Anche in questo campo ci siamo comportati diversamente da chi predica sovranità e poi si fa dettare il compitino dai referenti romani, arrivando a revocare un atto della Regione anziché difenderlo davanti ai giudici costituzionali”.
“Le cronache di questi giorni – ha aggiunto Cappellacci – svelano anche che soltanto ora la Giunta ha avviato le interlocuzioni con il Governo nazionale, annunciate un anno e mezzo fa. Altra differenza sostanziale è che il nostro percorso di revisione si è articolato in tre anni di consultazione dei comuni e dei territori. L’unica comunicazione tra loro e i sindaci invece è stata una diffida per adeguare i Puc al Piano Soru. Se i Comuni saranno chiamati a conformare i loro strumenti urbanistici prima al Ppr vecchio, poi al nuovo (per ora solo promesso) e anche alla legge Urbanistica, evidentemente l’idea di semplificazione della Giunta regionale è lontana anni luce da quella che potrebbe essere immaginata dagli amministratori locali, dalle famiglie e dalle imprese”.
Parlando di urbanistica non poteva mancare un accenno al ‘caso Funtanazza’, il progetto di recupero e di valorizzazione dell’ex colonia marina in Costa Verde, che sarà realizzato dalla società Riva di Scivu, amministrata da Emanuele Soru, fratello di Renato, dopo la recente approvazione da parte degli uffici regionali, arrivata dopo dodici anni di carteggi, bocciature e ricorsi al Tar: “Evidenzia una contraddizione politica grande come una montagna – ha concluso l'esponente azzurro – Possiamo solo immaginare le dichiarazioni, le denunce, le manifestazioni della sinistra, se al posto del Segretario del Partito democratico, fosse stato un politico di centrodestra a proporre il progetto come quello. Lasciando il Pd alle sue contraddizioni, vorremmo sapere quando Pigliaru e i suoi la smetteranno di fare annunci, che puntualmente restano tali, quando la smetteranno di disfare e non fare, di mistificare il passato anziché lavorare per il presente e per il futuro”. (red)
(admaioramedia.it)
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