Non mi è stato richiesto e/o sollecitato un intervento specifico in difesa di una categoria. Ma, in questo particolare caso, mi sento in ‘dovere’ di prendere senza alcuna remora le difese di una particolare categoria, non foss’altro perché tutti sono schierati a proteggere e rimpiangere la categoria dei ‘cervelli all’estero’.
Chi sono mai costoro che, con il loro silenzio, irrompono nel fare quotidiano della nostra Isola. In definitiva, di chi si parla: normali studenti che hanno studiato nei libri con profitto e costanza, raggiungendo la laurea magistrale con il massimo dei voti, hanno vinto qualche borsa di studio, hanno frequentato corsi di specializzazione senza l’aiuto di nessuno e nessuno mai è intervenuto per testarne le capacità e professionalità. I nostri ‘cervelli’, allora, si sono poi rivolti all’estero trovando che il signor nessuno ha dato loro la possibilità di dimostrare il proprio valore e li ha pure adeguatamente collocati riconoscendo la mansione atta a quello che hanno studiato. Ecco la spiegazione di tanto clamore e di tanta recriminazione in seno alla intellighenzia sarda.
Allora, da sardo nella mia Isola voglio soccorrere chi, invece, in questi è stato totalmente dimenticato e oscurato: ‘su burriccu studiau’. Termine eloquente che i vecchi saggi del Sarrabus usano per distinguerlo, per ovvie ragioni e a ragione, da ‘su moenti’ (colui che nobilmente viene indicato come testardo, mentre ‘su burriccu’ è colui che non ha titolo di studio per ragioni sostanziali).
Su burriccu studiau, invece, rappresenta colui che vuole migliorare la propria condizione e pertanto si è conquistato un titolo di studio. Tale presupposto rappresenta il fulcro per riconoscere colui che anche in maniera autodidatta conquista il titolo di studio, ma, ahimè, deve pagare dazio alla scienza (Darwin docet) e per questo mantiene la condizione di sudditanza psicologica nei confronti dei pari titolati e più dotati colleghi soprattutto di quella categoria che tutti ora rimpiangono: i ‘cervelli all’estero’. Figura sicuramente trasversale che elenca professionisti, impiegati, professori, politici, dottori, presidenti, assessori, direttori.
A su burriccu studiau vanno riconosciuti qualità e meriti, che in ogni campo ne contraddistinguono la propria voglia di affermazione. Non gli è preclusa la somma del doppio effetto (professore e politico), a riprova della propria capacità acquisita, evitando accuratamente che il signor nessuno lo riconosca.
In questo senso va il mio apprezzamento e ringraziamento poiché la mia Sardegna non ha bisogno del rientro dei ‘cervelli all’estero’ o della generica valorizzazione di chi è riconosciuto idoneo dal signor nessuno, ma ha assoluto bisogno di valorizzare la professionalità de ‘su burriccu studiau’, che in questi anni ha faticato per mantenere lo status quo e ha puntigliosamente evitato che le cose subissero improvvise e fuorvianti accelerazioni. Avrebbero potuto fornire prerogative e aspettative migliori per una categoria che non merita certo le attenzioni di nessuno: il popolo del bronzo.
Uranio 238
(admaioramedia.it)