Durante uno stage di judo della “Scuola Judo Ceracchini“, al quale partecipavano i miei figli e nel quale era ospite la squadra del quartiere napoletano di Scampia, io e la mia amica Lidia abbiamo conosciuto la storia di Antonio, un ragazzo di 14 anni, ex bullo ed ora talentuoso nello sport e nella musica, che, per motivi economici, non vedeva da un anno il padre, rinchiuso da alcuni anni nel carcere di Nuchis a Tempio Pausania, quando in occasione di un altro incontro sportivo riuscì ad incontrarlo. Addirittura, Antonio ci raccontò che le sorelle e la mamma non lo vedono da quasi 2 anni.
Motivate da un senso di solidarietà, io e Lidia decidemmo di accompagnare Antonio a Tempio e durante il viaggio ci affezionammo a questo giovane atleta, quindi, spinte da questo nuovo affetto e sensibilizzate dal dolore che il ragazzo ha provato durante l’anno nel quale non ha potuto riabbracciare il padre, abbiamo preso l’impegno di ospitarlo, con tutta la sua famiglia, per dare loro modo di incontrare il papà tutti insieme. Un gesto spontaneo, semplice e di per sé soddisfacente (sarebbe bastato lo sguardo colmo di gratitudine di Antonio), che ha colpito enormemente Gianni Maddaloni, maestro di judo di Antonio, che a Scampia, da circa 20 anni, spende tutto se stesso per strappare alla strada ed alla camorra i futuri nuovi delinquenti e salvare dalle loro grinfie quelli che già sono caduti nella rete.
Maestro Maddaloni (padre del campione olimpionico Pino, vincitore alle Olimpiadi di Sidney del 2000 della medaglia d’oro) ha letto nel nostro gesto un messaggio pieno di fiducia verso questi ragazzi a cui tiene tantissimo e per ringraziarci si è offerto di tornare a Cagliari per testimoniare quanto era accaduto davanti ai media, alle forze dell’ordine, ai rappresentanti politici e sportivi sardi. Perciò, abbiamo organizzato un incontro durante il quale Gianni racconterà la sua storia, dei suoi ragazzi di Scampia ed in particolar modo di Antonio, anch’egli strappato alla camorra. Tutto questo avverrà venerdì 18 dicembre, alle 15.30, nell‘auditorium del Convitto nazionale di Cagliari: "Sport e legalità, un modello di vita". Invece, il giorno seguente, io e Lidia accompagneremo Antonio e la sua famiglia a Tempio.
Carla Acciaro – Cagliari
(admaioramedia.it)
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