La scorsa domenica, a Cagliari, è morto a 78 anni l’avvocato Francesco Onnis. Era stato anche deputato di Alleanza nazionale per due legislature in Parlamento. Pubblichiamo un suo ricordo di Gianfranco Anedda. (red)
Non è facile parlare di un amico che non c’è più, col quale si sono condivisi i ricordi di molti anni, la passione politica, la vita professionale, uno sport. Si può frugare nella memoria oppure indicare i lati salienti del carattere, del suo modo di intendere la vita. Francesco Onnis, amico e collega, aveva fortissimo il senso della famiglia, il vincolo e l’amore per i genitori che adorava, per i fratelli e le sorelle ai quali fu legato profondamente; per la moglie, la dolce Franca, con la quale condivideva la professione forense e per i figli, uno dei quali gli diede la gioia di seguirlo nell’attività professionale. La famiglia intesa in senso patriarcale, assumendone doveri e responsabilità.
Un rapporto unito all’essere legato alla terra; curava con affetto quasi filiale la coltivazione di un piccolo vigneto al quale dedicava il suo tempo libero (poco), orgoglioso del vino di sua produzione, felice di poterlo offrire ai parenti e agli amici. Un agricoltore quindi; con gli stessi sentimenti, quasi esclusivi coi quali si abbandonava alla caccia, esercitava l’avvocatura, partecipava alla vita politica. Non concepiva mezze misure, considerava ogni attività un dovere da adempiere con tenacia ed impegno morale. Era rigoroso con se stesso; un rigore che pretendeva, con naturale gentilezza e con garbo, anche dai colleghi e dagli amici.
La tenacia gli consentì di riuscire ad essere rieletto deputato nel Medio Campidano che considerava il suo collegio naturale, per l’impegno profuso, per il meritato affetto e per la stima degli elettori. Si dedicò alla politica con grande passione mai venuta meno ed ispirata dall’esempio del padre, grande galantuomo. Da deputato dedicò cura e attenzione alla caccia, accompagnata e ispirata dall’amore per la natura, cioè per la sua Sardegna. Con tenacia quasi riuscì a far approvare la sua proposta di legge sulla caccia nella quale aveva trasfuso le sue esperienze e le conoscenza di tecnici ed amici naturalisti. Un avvocato dal profondo sentito impegno realizzato con un completo e meticoloso studio degli atti. Un impegno dal quale si faceva coinvolgere senza tentennamenti e con profonda convinzione. La sua scomparsa costituisce una grande perdita per l’avvocatura sarda. Quella che viviamo è una stagione ingrata nella quale trovano poco spazio i sentimenti. Confido che Collinas, suo paese di elezione, e Sanluri, dove ha studiato, sappiano riservargli il meritato ricordo.
Gianfranco Anedda – Avvocato ed ex parlamentare
(admaioramedia.it)