Quasi 14 milioni di presenze, con un incremento del 12,6% rispetto al 2015, sono un buon risultato ottenuto nell’attività in Sardegna. Questo è un primo bilancio della stagione turistica 2016. Il Servizio statistiche della Regione ha fatto un ottimo lavoro, è riuscito a fare un primo bilancio in tempi rapidissimi, comunicando a metà marzo le statistiche forse non complete, forse non definitive, ma senz’altro molto indicative dell’andamento di questa attività, di importanza basilare per lo sviluppo socio-economico che certamente saranno molto utili agli operatori del settore. Probabilmente manca qualcosa, soprattutto per certe zone e certi settori (b&b ed in generale gli extralberghieri), ma i dati sono attendibili e significativi. Purtroppo c’è qualcuno degli operatori non molto preciso e puntuale, però sicuramente l’attuale bilancio riguarda gran parte dell’attività.
Bisogna riconoscere che il buon risultato, almeno in parte, si deve attribuire all’assessore regionale del Turismo uscente, Francesco Morandi, e ai suoi collaboratori, per l’impegno dimostrato. Le circostanze sono state favorevoli, ma bisogna convenire che si è saputo utilizzarle. Le presenze sono state 7.255.000 italiani e 6.703.000 stranieri, l’aumento è di 1.563.000, ottenuto non soltanto nel quadrimestre estivo, quando è concentrato l’83,7%, ma anche in qualcuno degli altri mesi. Gli italiani sono il 52% ed hanno avuto un eccellente incremento del 10,7% (+ 700.000), gli stranieri sono il 48% e sono aumentati del 14,8% (+ 863.000). Ottimo il risultato nel settore alberghiero con incremento complessivo di oltre 1 milione di presenze, soprattutto di stranieri che qui raggiungono il 49%, sono quasi alla pari con gli italiani. In questo settore l’aspetto più importante è che dovrebbe esservi stato un buon miglioramento dello IU (indice di utilizzazione), passato da 23,3 a 25,9 pur se è un dato provvisorio perché calcolato sulla stessa offerta ricettiva del 2015, non è ancora disponibile il dato aggiornato sul 2016.
Si possono fare osservazioni interessanti esaminando le province: i migliori risultati sono stati conseguiti nella ormai cessata provincia di Olbia-Tempio (da quest’anno viene considerata ‘zona omogenea Olbia-Tempio’, questa la definizione trovata per un territorio importantissimo almeno in questo settore particolare). Vi sono state 648.000 presenze in più, +13,9%, 266 mila di italiani (+12%) e 381.000 stranieri (+15,7%): Si sono raggiunte complessivamente poco meno di 5.300.000 presenze contro 4.647.000 del 2015. Gli aumenti riguardano soprattutto il settore alberghiero ma è possibile che i dati sull’altro settore non siano completi. Un ottimo risultato l’ha avuto pure la provincia di Sassari (esclusa la Gallura) dove le presenze sono aumentate di oltre 550.000 pari ad un 29%. Qui il livello è molto inferiore alla ex provincia di Olbia-Tempio, ma il risultato 2016 è notevole, vi sono state circa 2.450.000 presenze contro 1.897.000, di cui italiani 1.143.000 (47%) e stranieri 1.305.000. L’aumento riguarda soprattutto gli stranieri, 300.000 pari ad un 30%, mentre gli italiani sono aumentati di 250.000, 28%.
Esaminando i dati specifici colpisce un particolare: Alghero ha ora il primato, oltrepassando Arzachena, con il superamento di 1.411.000 presenze contro poco meno di 1.020.000 del 2015. Si resta un po’ stupiti poiché si temeva dovesse esservi una forte crisi per i trasporti aerei, dopo che una grossa azienda del settore ha lasciato lo scalo. Vi erano timori pure per altri motivi (rally automobilistico ecc.) e pareva non fosse possibile sopravvivere, ma invece non sembra sia andata così. Anche Arzachena è cresciuta, è giunta a 1.142.000 presenze contro 1.026.000 mentre il terzo posto è ancora di Olbia che fa parte di un gruppetto attorno alle 7-800.000 presenze comprendente Orosei, Budoni, Muravera.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)