Vorrei andare oltre il fatto, gravoso, dell'aggressione ai due giornalisti da parte di alcuni rom nell'improvvisato campo sulla statale 554. Data la giusta solidarietà agli aggrediti, è bene intrattenersi sul programma di integrazione dei Rom varato tre anni fa in grande stile, con roboanti annunci, dal Comune di Cagliari per sistemare gli abitanti dell'ex campo sempre sulla statale 554, chiuso grazie all'intervento della Procura della Repubblica.
Nel 2012 destò scalpore il fatto che ai Rom furono date case in tutto l'hinterland (il Comune di Cagliari quindi si alleggerì del problema scaricandolo nelle amministrazioni limitrofe) con la promessa di organizzare corsi di formazione, apprendistato, percorsi di inserimento nella vita sociale. Fu spiegato che il programma sarebbe stato triennale con l'impiego dei sempre presenti fondi europei. Le case furono trovate dalla Caritas: abitazioni private, prese in affitto, con l'assicurazione che presto o tardi gli occupanti avrebbero potuto contribuire alle spese. Dopo aver seguito gli appuntamenti pubblici organizzati dal Comune, sollevai diversi dubbi su questa urgente e imponente operazione del Comune e delle sempre presenti associazioni caritatevoli. Il primo, tra tutti, sicuramente su come si sarebbe proceduto dopo i tre anni, finita la cosiddetta emergenza e finita la disponibilità dei soldi. Infatti, dopo una ricerca sulle leggi regionali che regolano i finanziamenti europei, è evidente che questi fondi dovrebbero servire per aiutare i nomadi a diventare cittadini stanziali. Non è forse un problema che ad usufruire di questi fondi sia chi a Cagliari è residente da trent'anni, per propria ammissione?
Inoltre, i dubbi sono ancora tanti: finita l'emergenza e il programma triennale, la Caritas può continuare a prendere case con fondi pubblici senza un bando come avviene nel caso dell'accoglienza dei migranti? I Rom sono stati integrati? I bambini vanno a scuola? Hanno finito di chiedere l’elemosina nelle strade? Che lavoro fanno? Sarebbe necessario conoscere il bilancio di questo fantomatico progetto ed essendo fondi regionali, seppure derivanti da fondi europei, dovrebbe esserci una rendicontazione dettagliata. E poi, ci sono Rom implicati in qualche procedimento penale riguardante l'inquinamento dell'area dell'ex campo della 554 o in altri procedimenti penali per reati contro la persona o il bene pubblico che ricevono questi aiuti o fanno parte del programma? Sono veramente fondi derivanti da leggi regionali o il Comune sta utilizzando anche e soprattutto fondi propri? I dubbi sono tanti.
Nel 2012 ci furono numerose assemblee, quando ai Servizi sociali c'era l'assessore Susanna Orrù, che almeno davano l'impressione di un minimo di trasparenza e di apertura, ma poi è calato il silenzio. Specialmente dopo una polemica sollevata dall'associazione dei Rom contro lo stesso Assessore. Da allora il buio. Però, camminando per Cagliari non sono scomparsi i Rom che elemosinano con i bambini ai semafori o che girano in cerca di metallo nelle campagne. E’ sbagliato chiedere chiarezza e trasparenza? Oltre la demagogia e il buonismo di cui la città è veramente stufa.
Salvatore Deidda – Coordinatore regionale Fratelli d’Italia
(admaioramedia.it)
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