Il grande vuoto dell’aeroporto di Alghero comincia a farsi sentire. Laddove fino a non troppo tempo fa non si vedeva che un brulichio di gente, code interminabili, fosse anche solo alla cassa del bar, turisti festanti e sardi che si apprestavano a partire, oggi non regna che il malinconico ricordo di quelle giornate. Sale vuote, bar e negozi di souvenir poco affollati. Inutili le proteste dei lavoratori che fino a poche settimane fa avevano animato l’ingresso dell’Aeroporto, inutili i tentativi dei politici di riconciliare una situazione che dal principio è apparsa subito essere insanabile. Ryanair ha detto addio alle slot algheresi e solo qualche rotta è stata rimpiazzata. Così si sta consumando l’atto iniziale di un preannunciato disastro economico il cui bilancio si potrà stimare solo a fine stagione.
Non si può colmare facilmente il grave buco lasciato dalla compagnia irlandese. Del resto i prezzi delle nuove tratte non possono certo essere definiti competitivi, bisognerebbe chiedere dei prestiti senza busta paga per poterne usare i servizi. Basti pensare che a fronte dei 19-45 euro a tratta che si spendevano con Ryanair, ora si spendono dai 116 ai 144 euro a tratta. E seppure ci si voglia convincere che i servizi in volo non sono gli stessi, così come la comodità delle sedute, forse era più importante avere tanti arrivi piuttosto che tanto comfort. Non resta che confidare nel pienone dei traghetti che, in questo bailamme, si sono infilati a coprire una fetta di mercato che dall’avvento dei voli low cost era rimasta scoperta: quella di chi in vacanza vuole andarci con l’auto o con la roulotte. E allora i turisti sono avvisati, meglio iniziare a guardarsi attorno per risparmiare, ma i prezzi Ryanair sono da dimenticare.
(pubbliredazionale)
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webnauta59
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