L’ultima legge generale sul turismo in Sardegna risale addirittura al 1984, mentre negli anni successivi sono state approvate altre leggi regionali che hanno ulteriormente regolamentato il settore. Per mettere ordine, Italia unica, seppure forza politica non rappresentata in Consiglio regionale, ha deciso di predisporre una proposta di legge quadro unitaria, che notificherà a tutti i capigruppo presenti in Consiglio ed all’assessore regionale del Turismo.
Per Italia Unica è necessario innanzitutto creare un ‘marchio unico Sardegna’, che identifichi il prodotto turistico, ed un Osservatorio regionale sul turismo, che coinvolga gli attori istituzionali, compresa Università, Camere di Commercio ed associazioni di categoria. Quindi, protocolli di intesa per assumere personale sardo all’interno di grandi strutture turistiche ed alberghiere e l’utilizzo di prodotti agroalimentari sardi all’interno delle stesse. Ma anche norme sull’utilizzo delle seconde case ad uso abitativo per fini turistici nei comuni costieri, un piano straordinario per la costruzione di nuovi alberghi ed il potenziamento della formazione professionale e degli istituti alberghieri. La normativa proposta, inoltre, stabilisce una programmazione di eventi almeno triennale e l’attribuzione alle Unioni dei Comuni delle competenze in tema di programmazione territoriale.
«La nostra proposta di legge può portare la Sardegna all’avanguardia nel Mediterraneo per la promozione e l’offerta turistica – ha spiegato il coordinatore regionale Tore Piana – Adesso la priorità è intercettare i flussi turistici che prima andavano verso il Nord Africa e che a causa della crisi politica che dura da tempo in Tunisia ed Egitto cerca nuove mete». (red)
(admaioramedia.it)
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Rosalba Serra
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