Siamo nel pieno della stagione turistica e si vorrebbero conoscere notizie precise e dati sull’attività in corso. Purtroppo, non è possibile, si possono avere alcune notizie da qualche imprenditore, ma non bastano per fare un serio esame. Infatti, solo ora si possono avere dati sul 2015 delle principali località, attendibili anche se non validati Istat, grazie all’impegno ed all’efficienza del Servizio statistiche della Regione. I tempi di rilevamento e controllo sono lunghi e forse non vi è molta collaborazione da parte delle categorie interessate.
Cominciamo da Cagliari, che non è la principale località turistica, ma è forse la più significativa, quella che potrebbe essere ma non riesce. Nel 2015 si è avuto complessivamente un decremento del 5,3% pari a oltre 23.000 presenze in meno rispetto al 2014, che ne aveva avuto in meno 12.000 (-2,6%) sul 2013. Le presenze sono state 419.300 contro 442.500 e 454.500. Le maggiori diminuzioni sono state di italiani (che sono circa il 60% del totale): quasi 30.000 che fanno seguito ad una precedente perdita di 9.000, mentre gli stranieri sono aumentati rispetto al 2014 (+6.300) anno in cui erano diminuiti di circa 21.000 sul 2013. Approfondendo l’esame, negli esercizi alberghieri (dove va il 73% dei clienti) si rileva la maggiore perdita: 306.000 contro 335.5008 (-8%) che fa seguito ad un decremento rispetto ai 347.600 del 2013 (-3,5%). Tra il 2015 e il 2014 gli italiani sono diminuiti (-15,3%), mentre tra 2014 e 2013 in pratica vi era stata quasi parità. Gli stranieri, che erano diminuiti nel 2014 rispetto al 2013, sono aumentati ma sono sempre meno sul 2013. In questo esame, però, occorre tener conto della ricettività e dello IU (indice di utilizzazione): i posti letto sono passati da 2.853 del 2014 a 2.741 del 2015 (-4%) e delle presenze. Lo IU è sceso da 32,6 a 30,6, si tenga presente che in passato era ad un livello superiore: 33,7 nel 2013, 32,6 nel 2012, 39,0 nel 2011, 38,2 nel 2010. Nei mesi, il massimo si raggiunge in agosto col 50,8. Per gli esercizi complementari ed i b&b – frequentati da oltre il 32% degli stranieri ed il 22% degli italiani – vi sono incrementi, ma il numero delle presenze è modestissimo: 87.000 e 26.000 rispettivamente; i posti letto sono 1.967 e 837 nei b&b con IU 12,2 e 8,5. Lo IU è l’indice più significativo di un’attività, il rapporto tra la capacità produttiva ed il lavoro effettuato ed gli indici appaiono eccessivamente bassi.
Stupisce che l’attività di questi esercizi sia così ridotta, cioè una presenza al mese, e anche meno, per ogni posto letto. Non è un problema di abusivismo (cioè di esercizi irregolari, e probabilmente esiste anche questo), ma di completezza nelle dichiarazioni che tra l’altro offre un quadro della situazione sbagliato. Peraltro questo si verifica in tutte le località. Generalmente in Sardegna l’attività è molto concentrata nei mesi estivi. Cagliari un tempo faceva eccezione, le presenze erano distribuite in tutti i mesi, mentre nel 2015 vi è stata una sensibile diminuzione nel periodo invernale-primaverile ed un aumento in luglio e agosto. Le presenze degli italiani sono abbastanza ben distribuite, quelle degli stranieri sono più elevate nei mesi di maggio-giugno e settembre-ottobre. E’ possibile che gran parte delle presenze di italiani nei mesi non estivi sia dovuta a motivi di lavoro, non a turismo, mentre per gli stranieri la motivazione è legata, come visto in passato, ai voli low cost, che però sono in continua diminuzione. Alcuni anni fa l’aumento delle presenze in primavera e autunno faceva sperare si trattasse di crescita di interesse per la città, purtroppo non è così: ridotti i voli, sono diminuite le presenze. E continua così. Il soggiorno medio è piuttosto basso, complessivo 2,0: negli alberghi 1,9 stranieri 2,4, nei complementari e b&b 2,4, stranieri 2,6; il massimo in agosto 2,5-2,8. La tendenza di diventare una ‘città turistica’, visti i mediocri risultati, pare svanita. Anche se non si può considerarla una città d’arte, Cagliari ha un notevole patrimonio culturale e ambientale che non si sa valorizzare.
Gli assessori al Turismo ed alla Cultura precedenti si erano molto impegnati, ma forse i mezzi disponibili e le scelte operative non erano sufficientemente validi: senza, per ora, entrare nel dettaglio, evidentemente è mancato qualcosa. Si è visto per Sant’Efisio, il maggior evento: vi partecipano moltissimi sardi e pochi turisti, viene occupato appena il 40% dei posti disponibili. Le navi da crociera sbarcano numerosi passeggeri però – è difficile avere dati certi – non sembra vi siano benefici immediati e si ha il dubbio che potranno esservene anche in futuro. Si è certi di presentare bene la città? Non sarà un’altra occasione mancata?
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)
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