Il Servizio Statistica della Regione ha diffuso ulteriori informazioni sui risultati della stagione turistica 2015. Il risultato è positivo ma non può esser considerato soddisfacente, in quanto ottenuto per motivi non dipendenti dalla nostra attività e capacità bensì a causa delle difficoltà esistenti in altre zone del Mediterraneo. Bisogna ricordarlo e notare che in altre regioni è andata decisamente meglio. I dati non sono ancora definitivi, si riferiscono al periodo maggio-settembre – quello di maggior attività – e hanno comportato un miglioramento del risultato finale per cui l’incremento sull’anno precedente dovrebbe essere del 9,1% anziché del 7,4% precedente. Realizzato quasi esclusivamente nei suddetti mesi quando si sono avute 957.000 presenze in più (9,4%), di cui 500.000 in luglio e agosto, rispetto a 1.032.000 totale annuale. La concentrazione è altissima, 90%. Questo incremento è dovuto per la maggior parte a stranieri che hanno fatto registrare un +9.9% con 524.000 presenze, con un notevole +23,3% in maggio, pari a 110.000 presenze, con buoni aumenti anche in luglio e agosto. In questi cinque mesi gli stranieri sono stati più degli italiani che hanno avuto 508.000 presenze (+8,4%). Gli stranieri sono molti più degli italiani in maggio e settembre mentre avviene il contrario in luglio e agosto
Circa i due terzi dei turisti vanno negli alberghi, in percentuale quasi simili per italiani e stranieri, con un incremento sull’anno precedente superiore negli esercizi extralberghieri in percentuale (+10,1%), mentre negli alberghi la percentuale è minore (+9,1%) ma con 681.000 presenze contro 276.000. Per ora non si conoscono i dati per singola categoria (per esempio, quanti vanno nelle varie categorie alberghiere piuttosto che nei b&b rispetto ad altri esercizi extralberghieri), né per le principali località per avere una idea più precisa sull’attività e sull’apporto economico. I posti letto alberghieri sono aumentati del 7% e sono ora 107.254 contro i 100.042 dell’anno precedente. Vi è stato un apprezzabile miglioramento dello IU (indice di utilizzazione dei posti letto alberghieri) sia nell’intero anno (23,3 contro 21,3), sia nei cinque mesi estivi (in totale 56,4 contro 49,4). La concentrazione nel periodo estivo rimane altissima: si arriva al 90% (maggio: 6,3%) e questo significa una cattiva distribuzione dei costi e la necessità di praticare prezzi elevati (col possibile rischio di andare fuori mercato) o ricavi insufficienti.
Per quanto riguarda le province, il primato resta sempre alla Gallura che nei cinque mesi ha avuto oltre 4.300.000 presenze (+7,3%) per la maggior parte di stranieri (53%), diminuiti rispetto al 2014 di poco meno di 90.000 (-3,8%) mentre gli italiani sono aumentati di 55.000 (2,7%). Nel totale annuale si dovrebbero raggiungere quasi 4.650.000 presenze restando sempre sotto gli anni dal 2007 al 2009 (è dal 2010 che è cominciato il declino), tenendo presente che la perdita si è verificata soprattutto tra gli esercizi extralberghieri mentre negli alberghi vi è stato aumento, esclusi gli anni 2012 e 2013. La concentrazione è ancora superiore a quella regionale, arriva a circa il 93% nei cinque mesi; negli alberghi va il 75% (80% gli stranieri). I posti letto sono aumentati pochissimo negli alberghi (da 42.550 a 42.665) e un po’ più nei complementari (da 33.693 a 34.553). Per quanto riguarda lo IU è aumentato l’annuale a 22,7 (nel 2014, 21), del quadrimestre a 57,8 (53,3), di agosto a 72,8 (70,1), miglioramento anche in altri mesi.
Buon risultato anche a Cagliari dove l’incremento annuale è 5,6%, nei cinque mesi da maggio a settembre 6,4%, con un aumento complessivo di 153.000 presenze, quasi tutte nei cinque mesi. Più di 2.870.000 presenze, italiani oltre 1.750.000 (70%), quasi allo stesso livello degli anni 2007-10. Netta preferenza per gli alberghi (75%). Praticamente invariata la ricettività e miglioramento dello IU che è ora 23,9 contro 22,6, aumento anche in agosto 73,2 contro 68,1. L’attività complessiva è concentrata nei cinque mesi citati all’87%. Per le altre province vi dovrebbero essere stati leggeri miglioramenti un po’ in tutte, però i dati non sono molto chiari e precisi, in alcuni casi vi sono problemi di tassi di copertura nella dichiarazione delle presenze. Sembra che parte degli operatori non si renda conto della necessità di fornire informazioni precise, indispensabili se si vuole impostare seriamente una politica di sviluppo.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)
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