Gentile Direttore, le invio poche righe per condividere con Lei una riflessione sul tema del turismo ricreazionale, a margine di quanto da voi pubblicato il 10 maggio 2017 (lettera di Robin Roverati, ndr).
Innanzitutto è bene sottolineare come il turismo ricreazionale sia un vero e proprio stile di vita. Il camper, che consente di viaggiare in totale libertà, 365 giorni all’anno, permette di vivere la vacanza in completa autonomia, adattandosi a qualsiasi genere di viaggio, senza rinunciare al piacere di stare con la propria famiglia o con gli amici. Si entra facilmente in contatto diretto con lo spirito dei luoghi e con la natura, alla scoperta delle bellezze del paesaggio, dell’enogastronomia, dell’arte e delle culture di ciascun territorio visitato, in particolare dei numerosissimi tesori nascosti della nostra amata Sardegna.
Venendo poi ad una riflessione di natura ‘economica’, va detto che nonostante la congiuntura ancora rallentata, negli ultimi due anni, in questo ambito, si sono registrati evidenti segni di ripresa che hanno confermato quanto il turismo in libertà possa costituire un importante volano per l’economia grazie al considerevole indotto generato. Un buon turismo è una risorsa economica, è lavoro e quindi occupazione, soprattutto per i giovani. Ogni anno sono circa 3,9 milioni gli italiani e 2,8 milioni gli stranieri che percorrono le strade della Penisola a bordo di questi veicoli, generando a loro volta un fatturato annuo di 2,9 miliardi di euro per un totale di 52 milioni di notti. Secondo la ricerca del Ciset – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia – questi flussi rappresentano il 5,6% del movimento turistico italiano e il 5,4% di quello estero nel nostro Paese. (Fonte APC – Associazione Produttori Camper).
Sono numeri importanti che meritano attenzione per costruire nuove offerte di promozione turistica nella nostra regione. Per quanto riguarda, invece, le affermazioni del signor Robin Roverati, se ne assumerà personalmente, nelle dovute sedi, le conseguenze di ciò che ha scritto pubblicamente.
Gigi Pambira – Presidente associazione Club Camperisti Sardi
(admaioramedia.it)
6 Comments
Alberto Mula
Parere personale, è un tipo di turismo che non porta nulla, solo code interminabili, inquinamento, sporcizia. Sono peggio delle cavallette, esatto opposto dei motociclisti, minimo imgombro, pernotto in hotel o campeggio, necessità di acquistare cibo e bevande in loco.
Antonio Cubeddu
Il signor Robin Roverati avrebbe dovuto studiare o semplicemente leggere gli studi e ricerche del settore.
La cosa che mi ha fatto sorridere di piu’ è il passaggio del suo articolo dove sostiene che i camperisti si portano dietro la roba da casa, “al 90% si portano cibarie e altro dai loro paesi, perciò economia pari a zero”. Niente di più falso visto che in un camper al massimo ci stanno le provviste per 2/3 giorni e ogni volta che si visita una località si acquista dalla bottiglietta d’acqua alla cena in ristorante.
Consiglio di verificare il costo dei camper che ci sono in circolazione. Qualcuno di questi ha il valore di un appartamento del centro di Cagliari … altro che Unni e parassiti.
Va bene l’associazione Camperisti Sardi a difendersi nelle dovute sedi.
Antonina Foddanu
Be con il benestare della regione si può tutto ! Meno l’industria del turismo , no hotel , no ristorante , no spesa , si portano la carta igienica , le scatolette, bevande e girano scaricando le loro fosse asettiche anche in mare , e quando possono parcheggiano nei posti macchine !
Fabio Loggia
Fosse asettiche? Lei molto semplicemente non ha la minima idea di quello che sta dicendo e lo sta dimostrando ai quattro venti.
RoveratiRobin
La difesa d’ufficio è tanto dovuta quanto “fasulla”! 1°) Lo scritto Molto chiaramente si riferisce a campers di NON residenti. 2°) E’ falso che che può contenere provviste per 1/2 gg. 3°) Mi spieghino Dove scaricano i liquami quella stragrande maggioranza che NON risulta stazionare nei camping o altre aree attrezzate. 4°) Dove o da chi riforniscono giornalmente la cisterna dell’acqua potabile.5°) Come conservano e dove depositano l’immondezza in modo differenziato.ecc ecc Poi visto che CHIUNQUE venga in vacanza (Hotel-Villaggio-Residence ecc) Paga una sorta di tassa di soggiorno..PERCHE’ loro NO? Non la faccio neppure più lunga di tanto visto che la verità la conosciamo bene anche dalle cronache,alcune riguardavano anche delle “appropriazioni”(sabbie,Ginepri,pietre ecc) in attesa delle loro “azioni in opportune sedi” ove finalmente si potranno Rendere Pubblici tutti i contorni di questa realtà che Solo nella nostra isola è in un regime di “semi anarchia” visto che ovunque vigono: tasse di ingresso,numero chiuso,tasse di stazionamento e Regolamentazioni molto rigide!!! Ahiò!!!
Fabio Loggia
Robin Roverati, nonostante la figuraccia colossale che ha fatto col suo “articolo” lei continua a dimostrare di non avere la benché minima idea di come sia fatto un camper e di come lo si usa.
I camper service, diffusissimi ovunque (anche in molte stazioni di servizio!), alcuni gratuiti ed altri a pagamento, si possono usare anche senza pernottarvi. Posso benissimo caricare e scaricare nel più completo rispetto delle norme e della buona educazione senza mai pernottare in campeggio. Ma lei non lo sa.
E i danni alle spiagge che lei cita non li fanno i camperisti ma i turisti che vogliono portarsi i souvenirs a casa o che vogliono accedere alla spiaggia per mostrare il loro SUV. Ma quelli magari soggiornano nel suo hotel di Santa Margherita quindi non la disturbano.
Che ognuno tiri l’acqua al suo mulino (nel suo caso quello dei gestori di strutture alberghiere) è normale. Farlo raccontando bugie e diffamando chi ha altri interessi è intellettualmente disonesto. Quando poi le bugie sono dovute all’ignoranza e vengono smentite platealmente la figuraccia epocale è garantita. E se fossi in lei, più che dei camperisti, mi preoccuperei delle recensioni che circolano sulla sua struttura…. e non certo scritte da camperisti!