La Sardegna con quattro località a 5vele, assegnate per paesaggio, ambiente e qualità dei servizi, e cinque tra i migliori comprensori turistici, svetta su tutte le regioni italiane nella classifica 2015 della Guida blu di Legambiente e Touring Club Italiano, presentata oggi all’Expo di Milano, nell’ambito di Festambientexpo.
“Oggi più che mai quello della Sardegna è il mare dell’Expo nonché il più bello d’Italia – ha commentato l’assessore del Turismo, Francesco Morandi – Mi congratulo vivamente con i Comuni e con gli enti pubblici e privati che gestiscono aree e strutture, non a caso nei premi figurano molti parchi e oasi marine protette”.
Le quattro località sarde sul podio sono Posada, quarta assoluta nella classifica (“ha fatto della mobilità sostenibile e dell’impegno per la riforestazione una delle sue tante carte vincenti”, la motivazione), Baunei, Bosa e Domus de Maria. Invece, Costa nord occidentale e Parco dell'Asinara, Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia, Golfo degli Angeli, area Sinis e Arburese e Sulcis Iglesiente, sono i cinque comprensori turistici che hanno ottenuto il riconoscimento.
“La Sardegna ancora una volta è al top per la tutela delle coste e per la qualità dei servizi balneari – ha aggiunto Morandi – Quest’anno può mostrare la sua eccellenza ambientale e naturalistica nel palcoscenico più importante, quello dell’Expo: non a caso è una delle dimensioni qualificanti della vision strategica ‘qualità della vita’ scelta dalla Regione per l’Esposizione universale. Essere i principali protagonisti della Guida blu, su cui si basa la scelta di molti viaggiatori, specie di quelli più attenti alla sostenibilità ambientale, alla vivibilità e al rispetto del territorio, sarà un veicolo di promozione eccezionale per la Sardegna”.
Inoltre, a Villasimius è stata assegnato il premio “Cobat e il mare”, una grande vela fatta di pannelli fotovoltaici illuminerà il porto turistico, dando il benvenuto a velisti e diportisti. Villasimius è stata selezionata tra 30 porti turistici di tutta Italia da una giuria costituita da rappresentanti di Legambiente, delle facoltà di Biologia marina delle Università di Genova e Barcellona, delle Autorità portuali, oltre che dal consorzio Cobat stesso, da anni impegnato nel recupero di rifiuti speciali, con focus mirati alla salvaguardia delle aree marine. I parametri presi in considerazione dai giudici vanno dall’utilizzo di energie rinnovabili alla creazione di appositi spazi per la raccolta di batterie e olii esausti, passando per lo smaltimento delle acque nere. (red)
(admaioramedia.it)
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Donatella Pisu
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