Non si conoscono ancora i dati del 2016 dell’intera Sardegna, mentre si conoscono quelli della città di Cagliari e di alcune località della ex provincia grazie all’efficiente opera del Servizio statistiche della Provincia. A Cagliari si registra un forte aumento delle presenze, il 20,3%, ma non si può parlare di sviluppo turistico: infatti esaminando a fondo i dati disponibili si fanno delle osservazioni interessanti.
Innanzi tutto si è raggiunta una dimensione apprezzabile, anche se inferiore a Arzachena, Alghero, Olbia, Muravera, Villasimius e altre. Nel 2016 si sono avute 504.000 presenze con un aumento rispetto al 2015 (419.000) di 85.000 presenze, soprattutto di italiani (+29,6%, 311.000 contro 240.000), mentre gli stranieri sono cresciuti molto meno (+7,9%, 194.000 presenze contro 170.000). Vi è stato un miglioramento dello Iu alberghiero (indice di utilizzazione, il più significativo per definire la situazione) che ora è 37,4 contro il 30,6 del 2015 ed il 32,6 del 2014. Purtroppo si è ben lontani dai risultati del passato: nel 1991 era 42,8.
Malgrado il forte incremento, la situazione non è soddisfacente: per gli alberghi il miglioramento è dipeso in gran parte dalla diminuzione dei posti letto (2.566 contro 2.741 dell’anno precedente) più che da un aumento di visitatori. Le presenze pur cresciute rispetto al 2015 sono allo stesso livello del 2013 e 2014. Dove c’è stato un sensibile aumento è tra gli extralberghieri, ma qui vi è stato un fenomeno inverso, sono cresciuti molto i posti letto con l’apertura (o forse stabilizzazione) di alcune nuove case per ferie di proprietà di enti non alberghieri: persone venute per altri motivi (religiosi o di studio) e non turisti. Nulla da eccepire, è solo bene rendersene conto.
Negli alberghi le presenze sono state 350.000 contro 306.000 (+ 14,4%), italiani 219.000 (+18,5%) contro 185.000 stranieri (131.000 contro 121.000, +8,2%). Vi è stata una maggior attività in tutti i mesi con la punta migliore in luglio e buoni aumenti anche in aprile, agosto, ottobre e novembre. Tra luglio e agosto si sono avute 25.000 presenze in più rispetto al 2015 (che non era andato bene rispetto al passato). In agosto lo Iu è stato 61,0 e in tutti i mesi da maggio a ottobre superiore a 40. Per quanto riguarda le nazionalità si tenga presente che gli italiani sono aumentati rispetto al 2015 e sono al livello del 2014 e 2013, nonché degli anni ’90 e dei primi 2000, mentre gli stranieri sono tornati al livello del 2013. Quindi è difficile parlare di crescita. Il soggiorno medio è invariato 2,4.
La maggior crescita è stata tra gli esercizi extralberghieri, aumentati del 36,3% con 41.000 presenze, soprattutto di italiani (+ 37.000 presenze, 67,2%) mentre gli stranieri sono aumentati di 4.000 presenze (+ 7,2%). Buoni risultati nei mesi da aprile in poi, ma purtroppo le informazioni non sono complete: sarebbe utile verificare le presenze e i posti letto tra i vari tipi di attività (case vacanze, case per ferie, affittacamere, b&b). In passato, le presenze nei b&b erano ad un livello troppo basso per essere credibile (26.000 per 837 posti letto, Iu 8,5). Analizzando più a fondo i pochi dati disponibili, i pernottamenti per la Festa di Sant’Efisio sono sempre molto ridotti: nel 2016 il 30 aprile sono stati 2.027, il 1° maggio 1.600 e sono diminuiti nei giorni successivi; l’anno precedente il 30 aprile erano stati 1.921, il 1° maggio 1.435, nel 2014 rispettivamente 1.574 e 1.750, con una disponibilità di posti che in passato era tra 4.200 e 4.700, mentre nel 2016 è aumentata a 5.434. Lo Iu per le due notti è 33,7, cioè viene utilizzato un terzo della ricettività. Non ci si preoccupa neppure di offrire un po’ di comodità agli spettatori, con tribune solo davanti al Municipio.
Si è detto tanto per il successo delle navi da crociera e dei crocieristi che visitano la città. Si afferma che ogni crocierista spenda 50 euro ad ogni sosta, e quindi anche a Cagliari, però non si capisce su quali basi, indagini o rilevamenti, non sembra sia così a sentire i commercianti. Si possono fare pochissime verifiche incrociate, non si conoscono ancora dati precisi, ma sembra che lo scorso anno le visite al Museo Archeologico siano diminuite e quindi neanche i Giganti di Mont’e Prama avrebbero richiamato visitatori. C’è da chiedersi se erano stati informati della loro importanza. Un rilevamento serio viene fatto solo a Nora dove i crocieristi sono stati poco meno di 5.000 (+20% rispetto al 2015). Ma tenendo conto che a Cagliari sono stati circa 300.000 non sembra un buon risultato. Non si sa molto per le altre. Moltissimi vanno al Poetto ma non si conoscono dati. Altro fatto è la ‘proclamazione’ di Cagliari come città più amata dagli stranieri. Mah! Questo ricorda molto i giudizi espressi in passato in occasione di varie fiere promozionali “la Sardegna è la meta più amata dai turisti”. Il guaio è però che ne vengono molto pochi, era una dichiarazione illusoria, non rispondente alla realtà.
Vi sono molte carenze promozionali: si era constatato in occasione di una manifestazione internazionale delle navi da crociera che la Sardegna e Cagliari sono pressoché sconosciute nel mondo. Non sappiamo neppure valorizzare la nostra città: è deprimente vedere per le vie del centro i turisti circolare con una semplice cartina della città, piuttosto misera, Cagliari non è una città paragonabile a Roma, Firenze, Venezia, ecc., ma ha un suo discreto patrimonio solo che, oltre agli svantaggi naturali (soprattutto la scarsità dei collegamenti) c’è l’incapacità a capire la necessità di presentazione, di svolgere azioni efficaci per valorizzarla.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)