Nei risultati provvisori dei primi 10 mesi per l’Area Metropolitana di Cagliari, sono emersi tre comuni che hanno una buona attività turistica. Nell’Area, la distribuzione delle presenze non ha avuto modifiche di rilievo, nei quattro mesi estivi il 70,3% contro il 70,5% dell’anno precedente.
E’ interessante rilevare che a Cagliari città, nell’analogo periodo, la concentrazione è assai minore: 52,6% contro 52,8%. Questo significa che nelle altre località prevalentemente turistiche le analoghe percentuali sono molto maggiori e infatti a Pula l’83,5%, a Quartu Sant’Elena 78,4%.
Cagliari raccoglie il 40% della zona: le presenze complessive sono state 519.000 (+15,2%). La maggior attività riguarda gli alberghi, dove va i due terzi della clientela (345.000 presenze di cui 145.000 stranieri) con un incremento poco inferiore al 10%, 30.000 in più (circa 20.000 stranieri). Di buon rilievo l’attività negli esercizi extralberghieri (174.000 di cui 80.000 stranieri) con un aumento del 28,3% pari a 38.000 presenze di cui 20.000 stranieri. Non è aumentata la ricettività alberghiera, 2.566 posti letto, lo IU alberghiero (indice di utilizzazione) è migliorato: 44,6 (contro 40,4) e tutti i mesi è ad un buon livello, il minimo in gennaio è 22,3, da aprile in poi è attorno a 50, in agosto 66,1. Esaminando tutto il movimento, vi è stato aumento in tutti i mesi, ma le presenze nei mesi fuori stagione sono molto basse (gennaio 2,5%; aprile 5,4%; maggio 7,9%; ottobre 7,9%). L’estensione del periodo di attività in percentuale sembra rilevante ma i numeri sono pressoché insignificanti. Soprattutto mancano nei primi mesi gli stranieri: in gennaio 4.000 presenze contro 87.500 in giugno, 134.000 in agosto.
Purtroppo, non è possibile stabilire se le presenze sono turistiche o dovute a motivi di lavoro (commercio, studio, enti pubblici). E’ probabile che molte siano di lavoro, ma soprattutto che quelle dei mesi estivi siano prevalentemente turistiche: verificando il numero dei viaggiatori per via aerea, almeno quelli internazionali, c’è una certa coincidenza almeno come percentuali. Il numero dei passeggeri stranieri nei primi mesi era in leggera diminuzione, successivamente è aumentato in misura apprezzabile.
Altri confronti potrebbero farsi con i visitatori dei siti culturali: musei, parchi e simili, purtroppo non si può disporre di quelli comunali: come già detto, sono secretati, forse sono troppo modesti? Si possono considerare i visitatori del Museo Archeologico di Cagliari: nel 2017, rispetto al 2016, vi è stato un aumento di 4.166, 6,8% (62.538, di cui 26.531 gratuiti, contro 58.372, di cui 25.362 gratuiti). Sono aumentati maggiormente i visitatori paganti (+8,5%) che sono poco meno del 60% (la prima domenica del mese le visite sono gratuite e molto frequentate; inoltre entrano sempre gratis i minori di 18 anni). Il maggior numero si è avuto in maggio, sono state più di 11.000 (quasi 7.000 gratuite) dovute in parte alla manifestazione “Monumenti Aperti” con due giorni supplementari di ingressi gratuiti (circa 5.500 visitatori). Le visite sono in aumento nei mesi da luglio in poi (escluso agosto). E quelli con maggior attività vanno da aprile a ottobre, modesto il numero dei visitatori da novembre a marzo. Si è rimasti al di sotto degli anni 2015 e 2014 quando i visitatori furono 71.000 e 86.000, allora grazie ai Giganti di Mont’e Prama.
Non va molto bene per la Pinacoteca Nazionale che ha alcuni svantaggi: non vi sono opere di autori di grande nome, malgrado vi sia una serie di bellissimi retabli, ed una sistemazione logistica non molto favorevole: la cittadella dei Musei di Cagliari è bellissima, ma in effetti ha molte scomodità. Ha avuto un eccellente incremento (11.000 visitatori contro 7.000 dell’anno precedente), ma sempre troppo pochi. Il risultato ottenuto non è soddisfacente: il modesto incremento soprattutto se raffrontato all’incremento delle presenze turistiche non può bastare.
Il Museo Archeologico di Cagliari è una vera eccellenza, il più rappresentativo della «civiltà nuragica», unica al mondo. Dei turisti, una grande parte dovrebbe venire a Cagliari apposta per vedere i Giganti di Mont’e Prama, ma forse non lo sanno. Gli arrivi di stranieri in città sono poco meno di 90.000, nell’Area Metropolitana sono 170.000. Sembra evidente che vi è una carenza di informazione: a chi spetta questo compito? Non si può pretendere dal Museo o dal Mibact, loro compito è la valorizzazione. Appare ovvio che la promozione spetti al Comune o all’Area Metropolitana o alla Regione. Come avviene la promozione di Cagliari? Esiste una guida della città non molto ricca di spiegazioni e vi sono alcune cartine realizzate sia dal Comune che da privati con scarse indicazioni e descrizioni, per esempio non vien quasi dato risalto alla civiltà nuragica e alla sua unicità. Dei retabli non si dice quasi niente. L’informazione culturale è palesemente insufficiente. La promozione della città non si fa solo con internet o con gli eventi o la pedonalizzazione dei quartieri storici e col favorire la diffusione di bar e ristoranti.
Gianfranco Leccis
(admaioramedia.it)