Sono circa 13mila i pazienti che in Italia fanno uso di ciclosporina, un farmaco che ha la funzione di prevenire il rigetto del trapianto d'organo, in particolare nei trapianti di rene, pancreas, fegato e cuore.
Una recente determina dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), preso atto della scadenza del brevetto originale, ha disposto per i pazienti trapiantati il passaggio al farmaco equivalente generico, lasciando a carico totale del paziente le spese per l'eventuale utilizzo del farmaco ‘griffato’.
Per i neotrapiantati, che devono iniziare la terapia, l'utilizzo del farmaco equivalente non comporta alcuna conseguenza, anche se, per valutare più attentamente i rischi del passaggio al farmaco equivalente, l'Aifa ha disposto la proroga dell'utilizzo del farmaco ‘griffato’ fino al 15 ottobre 2015. Però, ha sottolineato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, “per i pazienti che hanno cominciato la terapia con il farmaco originale non è accettabile che il rischio clinico o i costi debbano essere a carico del malato” e, in vista della riunione del 9 settembre a Roma tra Aifa e le associazioni dei trapiantati, chiede un intervento della Regione per sollecitare Governo ed Aifa a prorogare la sospensione dell’uso della ciclosporina.
“La data del 15 ottobre si avvicina pericolosamente e senza chiare decisioni in merito si rischia di far piombare ancora una volta i malati in uno stato di incertezza – ha denunciato Truzzu – Ad oggi, infatti, non è dato sapere chi al 15 ottobre si farà carico della differenza di costo tra il farmaco branded e quello equivalente, ma, cosa ancor più grave, non vi sono i tempi per completare uno studio clinico mirato e preventivo che consenta l'elaborazione di un protocollo condiviso da tutti i medici per il passaggio alla ciclosporina equivalente”.
Infine, il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia chiede all'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, di sollecitare il Ministro della Salute per “persuadere l'Aifa a prorogare la sostituzione della ciclosporina, fino alla conclusione degli studi clinici; programmare la distribuzione diretta del farmaco originale tramite gli ospedali o tramite convenzioni con le farmacie inserendo il medicinale in fascia H, così da abbattere i costi dello stesso di circa il 50%; creare percorsi di informazione e comunicazione che consentano al paziente di decidere consapevolmente se continuare la terapia con il farmaco originale o passare all'equivalente; garantire il costante monitoraggio dei pazienti che decidano il passaggio secondo i protocolli del Centro nazionale trapianti ed assicurare per chi decide di continuare a utilizzare il farmaco originale la differenza di costo non gravi sulle tasche del paziente, in considerazione del fatto che il 65% dei trapiantati sardi appartiene a una fascia di reddito medio-bassa”. (red)
(admaioramedia.it)
33 Comments
Josto Zedda
ma di che parla? È lo stesso identico farmaco..
Josto Zedda
Spero sia solo ignorante in materia
Paolo Truzzu
sicuramnte sono ignorante in materia, però ho ripreso le preoccupazioni delle associazioni dei trapiantati e i verbali degli incontri tra l’Aifa, le associazioni e il Ministero, che ha portato alla sospensione dello switch. Se fosse stato tutto così sicuro e senza rischi per i pazienti che già assumono il farmaco branded non credo ch e l’Aifa avrebbe sospeso la determina.
Josto Zedda
Per i neotrapiantati, che devono iniziare la terapia, l’utilizzo del farmaco equivalente non comporta alcuna conseguenza però è stata data gia una proroga x tranquillizzare i pazienti, ma andrebbero semplicemente seguiti per bene spiegando loro che il farmaco è il medesimo… È identico…
Non hanno nulla di cui preoccuparsi…
Inoltre esiste una legge che obbliga a passare al generico nel momento in cui scade il brevetto di un farmaco…
I pazienti si spaventano e preoccupano solo se vengono lasciati soli
Ad Maiora Media
Forse, se non ci si fermasse ai soli titoli:
“Per i neotrapiantati, che devono iniziare la terapia, l’utilizzo del farmaco equivalente non comporta alcuna conseguenza, anche se, per valutare più attentamente i rischi del passaggio al farmaco equivalente, l’Aifa ha disposto la proroga dell’utilizzo del farmaco ‘griffato’ fino al 15 ottobre 2015. Però, ha sottolineato Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, “per i pazienti che hanno cominciato la terapia con il farmaco originale non è accettabile che il rischio clinico o i costi debbano essere a carico del malato” e, in vista della riunione del 9 settembre a Roma tra Aifa e le associazioni dei trapiantati, chiede un intervento della Regione per sollecitare Governo ed Aifa a prorogare la sospensione dell’uso della ciclosporina.”
Josto Zedda
L’ho letto e infatti ne ho riportato un pezzo..
Non dovrebbe intervenire la testata in difesa però…
Ad Maiora Media
Non c’è nè difesa nè attacco….
Ma solo il dovere di affermare la correttezza dell’articolo, che già riferiva esattamente e correttamente come per i neo trapiantati l’uso del generico non contemplasse conseguenze negative…
Perciò, polemica rinviata. 😀
Paolo Truzzu
Guarda non ho qui con me i verbali delle riunioni con Aifa e ministero, però leggendoli mi è parso di capire che ci fossero anche medici preoccupati dello switch … Appena posso ti dico i nomi e ti riporto i verbali. Senza polemica ma nell’interesse di tutti, soprattutto per i più deboli
Ad Maiora Media
Invece, non sorge alcun dubbio visto il tenore della domanda. Se irritato, libero di acculturarsi in altri siti di informazione.
Daniela Spiga
Ma non si tratta dello stesso farmaco?? O si mette in dubbio l’efficacia dell’equivalente?
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