Le parole del segretario regionale del Pd, Renato Soru, sul tema low cost ("Le norme europee non impediscono alle Regioni di sostenere lo sviluppo del traffico aereo, perciò bisogna elaborare presto una strategia per far ripartire il settore, senza aspettare la conclusione dell'indagine della Commissione”), alle orecchie dei più sono sembrate una bocciatura dell'assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, che sentitosi chiamato in causa ha voluto precisare: “Sull’intervento pubblico a favore del comparto aereo la Regione è ovviamente tenuta al rispetto della normativa nazionale e comunitaria e ad applicare i principi fondamentali che regolano ogni provvedimento in materia. I servizi di trasporto aereo sono soggetti alla libera concorrenza, alla non discriminazione, alla pari opportunità di accesso e al divieto di aiuto da parte delle pubbliche istituzioni. Questo non significa che le leggi europee vietino qualunque intervento dei governi dell’Unione, bensì che tali interventi siano da considerare ordinariamente vietati e solo eccezionalmente ammessi. Le misure in deroga ai principi fondanti della concorrenza sono consentite esclusivamente all’interno di precisi e vincolanti percorsi. Si tratta di temi complessi e delicati, che devono essere affrontati alla luce di una profonda conoscenza e di una seria consapevolezza e sottratti alle esigenze di una politica, troppo spesso urlata e troppo poco ragionata”.
E dopo una disquisizione tecnico-giuridica sui rapporti conflittuali tra Unione europea e Regione Sardegna, dovuti alla legge 10 del 2010 (ma l'Isola non è l'unica ad essere nel mirino dei burocrati di Bruxelles: oltre trenta le procedure di infrazione), l’assessore Deiana, che peraltro dal 2011 al 2013 è stato consulente della Giunta Cappellacci per “le problematiche giuridiche dei servizi aerei”, ha ricordato che “alla sua scadenza, la legge 10 non venne giustamente rinnovata dalla Giunta di centrodestra, in quanto gravata da un pesante rilievo di incompatibilità comunitaria”, perciò “appena insediata, la Giunta Pigliaru ha avviato una paziente e laboriosa interlocuzione con Bruxelles, supportata dalla Rappresentanza permanente italiana presso l’Ue, volta a scongiurare la condanna degli aeroporti sardi alla restituzione degli aiuti. La Direzione generale della Concorrenza della Commissione ha preso in seria considerazione la nostra posizione, concordata con tutte le società di gestione aeroportuale della Sardegna e attendiamo il pronunciamento finale entro tempi brevissimi”.
E, in evidente contrasto con quanto detto da Soru, l'esponente della Giunta regionale si dichiara convinto che “un intervento oggi, in pendenza di una decisione così delicata, potrebbe essere non solo evidentemente controproducente, ma anche molto rischioso. Abbiamo l’obbligo morale, prima che legale politico e amministrativo di non trascinare la Sardegna in avventure disinvolte, dettate da logiche tanto populistiche quanto superficiali, che fatalmente presentano, anche dopo anni, il conto. Un conto, sempre salato e talvolta catastrofico che non viene mai pagato dagli spregiudicati ideatori, sempre colpiti da imbarazzanti amnesie selettive, ma da tutti i sardi”. (red)
(admaioramedia.it)
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