L’attacco frontale dell’ex deputato Mauro Pili, leader di Unidos, al gruppo Moby-Tirrenia, con severi giudizi confluiti nella petizione lanciata sulla piattaforma Change.org per rescindere la convenzione con lo Stato (“Una mobilitazione senza precedenti, un vero e proprio atto d’accusa per la scandalosa gestione della continuità territoriale marittima e l’uso illegittimo di 73 milioni di euro a favore del gruppo”) ha portato alla querela per diffamazione presentata da Vincenzo Onorato, con richiesta di risarcimento per un valore iniziale di 20 milioni di euro per danni reputazionali e aziendali: “In gioco c’è l’onorabilità e la dignità di una famiglia, la nostra, da cinque generazioni sul mare e c’è anche il rispetto che si deve a 5.000 persone che lavorano ogni giorno spalla a spalla con noi”.
Ma anche un ‘duello’ a suon di comunicati tra Guido Grimaldi, direttore del Gruppo omonimo e presidente di Alis, e l’Armatore napoletano, che aveva chiesto all’Autorità giudiziaria di indagare “sulla campagna diffamatoria articolata anche attraverso interventi diretti del direttore short-sea della Grimaldi Lines, Guido Grimaldi, come provato dalla diffusione di messaggi telefonici personali in particolare alla comunità estesa dell’autotrasporto”.
“Apprezziamo l’iniziativa del presidente Pili, nonché quella del presidente Cappellacci – ha commentato Grimaldi – e ci rallegriamo per la sottoscrizione della petizione da parte di oltre 60.000 cittadini (in realtà, ad oggi sono 54.909, ndr) i quali chiedono la revoca della Convenzione per la continuità territoriale vigente tra lo Stato Italiano e Tirrenia. Il nostro non è quindi un ruolo ambiguo ma un chiaro sostegno ad una lodevole iniziativa che difende gli interessi dei cittadini italiani. Una convenzione che non è stata messa in gara, a differenza dell’unica convenzione sottoscritta dal Gruppo Grimaldi con lo Stato Maltese la quale è stata oggetto di gara per ben tre volte nell’arco degli ultimi 10 anni. Tale convenzione prevede un modestissimo importo annuo di 200.000 euro per collegare, con l’Italia, una nazione più grande dell’isola d’Elba (per la quale vengono erogati oltre 20 milioni di euro annui)”.
Inoltre, il direttore della Grimaldi Lines ha proposto di adottare il modello spagnolo in alternativa all’attuale Convenzione: “Ha riscosso grande successo offrendo un sistema efficace ed efficiente di continuità territoriale tra la Penisola Iberica e le Isole Baleari e le Canarie. Con questo sistema, il contributo erogato dallo Stato Spagnolo viene destinato direttamente ai nativi e residenti e viene rimborsato, previa esibizione della documentazione, alle compagnie armatoriali. Per quanto riguarda il settore merci, si può prevedere un contributo simile al mare bonus per sostenere la continuità territoriale. Qualora il nostro Gruppo beneficiasse solo della metà del contributo erogato alla Tirrenia, potremmo trasportare gratuitamente tutti i residenti e nativi della Sardegna tra l’Isola ed il Continente”.
Dopo aver adombrato il sospetto di una “sovrapposizione fra le iniziative diffamatorie e ‘teleguidate’ di Pili e il ruolo svolto e ricoperto in queste iniziative da Grimaldi”, Onorato rilancia (“Il dirigente del gruppo Grimaldi ha confessato il pieno appoggio e la regia delle azioni del signor Pili”) e parla di “messaggi veicolati telefonicamente a tutti i contatti della sua agenda”, che provano “la sua complicità, doppiamente grave perché viziata da palesi obiettivi di concorrenza sleale e distorsione commerciale”. Per l’Armatore napoletano, è falso che la convenzione per i servizi per la Sardegna non sarebbe stata messa a gara: “Lo stesso gruppo Grimaldi ha partecipato a quella gara. Grottesco quindi il tentativo di affermare il diritto esclusivo dei cittadini sardi non alla continuità territoriale garantita oggi dalla convenzione e da un regime privilegiato di prezzi attuato, sulla base e su precise e inviolabili indicazioni della convenzione stessa, ma a usufruire, unici fra i cittadini italiani, di trasporti totalmente gratuiti. Curioso che Grimaldi e Pili omettano di ricordare il fiume di centinaia di milioni di contributi pubblici che affluiscono ogni anno nelle casse dei loro amici armatori ed ex soci che operano servizi per le isole minori in Sicilia”.
Infine, un affondo sul tema che ha recentemente ha portato Onorato alla ribalta dei media: “Grottesco il richiamo all’italianità da parte del portavoce di un gruppo che continua a utilizzare anche su navi che operano sulla Sardegna quote consistenti di marittimi extracomunitari sottopagati, giocando sulla pelle dei marittimi italiani e su una finestra normativa che consente questo abuso in virtù dell’inserimento della rotta fra Italia e Sardegna nell’itinerario di traghetti che scalano anche altri porti europei”. (red)
(admaioramedia.it)