Il Fatto quotidiano definisce la Sardegna un “caso limite”. Perchè lo racconta oggi il giornalista Giorgio Meletti, ricordando che "nel 2008 il governatore sardo Soru annunciò la sua idea geniale: visto che per fare i 257 chilometri di treno tra Cagliari e Sassari si impiegavano non meno di tre ore, causa curve e salite da ferrovia andina, decise di comprare un treno spagnolo tipo pendolino che, piegandosi in curva come una moto, avrebbe impiegato meno di due ore. Furono spesi 78 milioni di euro per otto nuovi convogli di tre carrozze”. In verità, sono sei a tre vagoni e due a quattro, da 225 a 300 posti, arrivati in Italia dalla Spagna a partire da maggio 2013. Il treno veloce potrebbe viaggiare sino a 180 chilometri orari, coprendo la tratta Cagliari-Sassari in poco più di 2 ore, ma dopo 423 giorni non si è ancora mosso dalla sua postazione alla Stazione di Cagliari, se non per le prove effettuate dalla società spagnola Cetest.
Su quei treni era sceso il silenzio, finché il presidente Pigliaru e l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, li rilanciarono, il 25 luglio scorso, presentandoli alla stampa, seduti all'interno del modello dell’Atr 365 appena sbarcato in Sardegna: "Sappiamo che è un progetto che parte da lontano ma arrivati alla guida della Regione ne abbiamo trovato solo notizie vaghe e confuse – aveva detto Pigliaru – Questo è inaccettabile, la pubblica amministrazione deve essere efficiente e rapida ciò significa che i soldi spesi devono arrivare immediatamente agli utenti”. Adeguatamente fiancheggiato da Deiana: “Il nostro obiettivo è mettere in servizio il treno entro autunno per questo contiamo nel massimo impegno di Rete ferroviaria italiana e di Trenitalia affinché tutte le operazioni di collaudo si compiano in tempi ragionevoli". Il cronoprogramma della Giunta prevedeva che il collaudo terminasse ai primi di maggio 2015, per metterli in servizio entro l’estate, ovviamente tutto rinviato.
Nei prossimi giorni, il treno dovrebbe avere l’omologazione dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria, ma, come scrive Meletti, con il divieto di piegare in curva, perciòa dicembre il nuovo treno entrerà in servizio esattamente alla stessa velocità dei treni vecchi. L’assessore Deiana ha scoperto che per andare più forte bisogna aspettare che la rete Fs investa 50 milioni sul segnalamento elettronico. Ci vorranno almeno un paio d’anni, se Rfi fa alla svelta. Eppure proprio l'assessore Deiana aveva detto: "Abbiamo scelto questi treni perché in grado di adattarsi alle criticità del tracciato isolano e partendo dal presupposto che sarebbe stato costosissimo, se non impossibile, intervenire e modificare le carenze della rete della Sardegna".
Amara la conclusione del Giornalista del Fatto: “La Regione compra i treni senza farli scegliere a Trenitalia che li deve gestire (e che magari riusciva anche a pagarli meno). Trenitalia, che non ha gradito l’alzata d’ingegno di Soru, fa spallucce: ‘Il cliente è libero di scegliersi il treno che vuole’. Però Regione e Trenitalia litigano sui costi di gestione del nuovo treno. Per farlo correre il monopolista chiede un tanto a chilometro e Pigliaru, visto che la sua amministrazione ha scelto il treno, deve pagare. Non ha alternative. Il tentativo di chiedere a Ntv, la società di Italo, di andare in Sardegna a sostituirsi a Trenitalia non ha sortito risultati apprezzabili”. (fm)
(admaioramedia.it)
19 Comments
Carlo Onorato
Azz…. andiamo bene!!!
Roberto Pani
che paghino tutti i danni Soru e compagnia visto che anno speso i soldi nostri per niente
goutrdvhugiu
se lo dice il fatto quotidiano! qualunque notizia da quel giornale dipinge la sardegna come una realtà post-apocalittica.
Antonio Zorco
Purtroppo il giornale ha ragione. Solo uno sprovveduto poteva credere (e far credere) che il cosiddetto "pendolamento" del treno avrebbe potuto annullare gli effetti della forza centrifuga in curva, ossia di quella forza che, oltre una certa velocità in relazione al raggio di curvatura, provoca lo sviamento del treno. Tutt'al più attenua l'accelerazione laterale che percepisce il passeggero nelle curve, ma la sicurezza di marcia è questione di fisica, ed è data principalmente dal tracciato della linea che deve essere adeguato alla velocità che si vuole raggiungere.
La rete sarda è stata progettata e costruita alla fine dell'Ottocento, quando la velocità dei treni non arrivava a cinquanta chilometri all'ora nemmeno in pianura, e molto meno nelle tratte più accidentate a nord di Macomer. Pretendere di transitarvi oggi a 180 km/h significa provocare un disastro simile a quello che accadde nel 2013 a Santiago de Compostela, in Spagna, dove un treno è sviato in curva per la velocità superiore a quella che la linea consentiva: 80 morti. Se non si modernizza radicalmente la rete, eliminando le curve di stretto raggio (oggi ve ne sono di 400 metri di raggio) e le pendenze (alcune arrivano al 25 per mille), si continuerà a viaggiare più o meno come oggi; forse un po' meglio, grazie al maggior confort dei nuovi convogli, ma la velocità massima ammissibile non sarà molto dissimile da quella odierna.
In più, il semplice binario a nord di San Gavino comporta che i treni, sebbene veloci, dovranno comunque fermarsi anche nelle stazioni più sperdute, unicamente per poter incrociare con altri treni che viaggiano in direzione opposta. Infine, vogliamo finirla una volte per tutte, di usare termini altisonanti ed ampollosi come "alta velocità sarda", "treni super-veloci" ed amenità simili, relativi a velocità relativamente modesta di 180 km/h (ammesso che ci si possa arrivare)? L'alta velocità è altra cosa: è, tanto per intenderci, quella del Freccia Rossa (oltre 300 km//h). Ricordo, sommessamente, che già negli anni '70 le elettromotrici FS Ale 601 viaggiavano, sulla Roma Milano, a 240 km/h. Meditate gente, meditate.
Per concludere, era proprio necessario spendere oggi quasi 80 milioni dei denaro pubblico per raggiungere così modesti risultati?
Giuliano Furlan
Senza intervenire sulla ferrovia è inutile comprare un treno velocissimo. Ha senso comprare il frigorifero se in casa non ti arriva la corrente? Il minuetto ha una velocità massima di 130 km/h ma in certi punti può andare solo a 70 km/h. Ma questa banalità i nostri politici non la capiscono. Il centro sinistra fa queste minchiate mentre per destra la ferrovia è inutile, quando invece la ferrovia efficiente aiuterebbe parecchio l’economia dell’interno dell’Isola
Giuliano Furlan
Poi magari un giorno si proporrà di rifare la ferrovia con gallerie e ponti. A quel punto arriveranno i soliti pseudo-ambientalisti rompicoglioni che non capiscono un cazzo e non si farà nulla come al solito
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