La sfida nei trasporti da e per la Sardegna tra Vincenzo Onorato (Moby e Tirrenia) e la famiglia Grimaldi somiglia ad un derby all’interno del Partito democratico. Infatti, entrambi gli armatori sono tra i consueti finanziatori del Pd renziano. Come ricorda Stefano Feltri, sul “Fatto Quotidiano” del 7 agosto 2016, “Onorato è stato renziano fin dall’inizio… Ha partecipato a una cena di finanziamento a Milano nel 2014, è riuscito ad avere il suo spazio sul palco della Leopolda 2015… e come si è scoperto dalla pubblicazione del bilancio della Fondazione Open che organizza la convention della Leopolda a sostegno di Renzi, è di gran lunga il maggior sostenitore individuale della Fondazione: dalla lista dei contributi raccolti dal primo giugno 2015 al 30 giugno 2016 risulta che l’armatore abbia versato 50.000 euro direttamente e 100.000 tramite una delle compagnie che controlla, Moby, oltre a Tirrenia e Cin. Cifra trascurabile per il fatturato da 600 milioni del gruppo Onorato (che ne riceve 72 di sovvenzioni per garantire la ‘continuità territoriale’ con la Sardegna)”. Poi, sottolinea che “i contributi di Onorato sono quasi un terzo dei 463.555 euro raccolti dalle donazioni”. Ma anche i Grimaldi, principali concorrenti di Onorato (peraltro, dopo anni di collaborazione, attualmente assai sgraditi), hanno sostenuto il Pd: “Un paio di cene, una a Roma e una a Napoli per la campagna della candidata sindaco Valente”, ricorda Feltri.
Se fosse solo una sfida a suon di euro con sottofondo i mari sardi si potrebbero definire “affari loro”, ma sono proprio gli ‘affari’ a destare l’attenzione di Stefano Feltri, convinto che le idee di Onorato sul trasporto marittimo siano diventate “un emendamento portato avanti da uno dei deputati più renziani, l’ex capo scout del premier Roberto Cocianch” e che “dopo parecchie traversie parlamentari, quella riforma delle regole del settore marittimo è diventata una legge delega e poi un decreto legislativo approvato il 28 luglio dal Consiglio dei ministri, pare grazie anche all’attivismo del deputato renziano Ernesto Carbone”. Regole marittime che, secondo il giornalista del “Fatto Quotidiano”, sembrano scritte “per colpire il gruppo Grimaldi: i benefici fiscali per gli armatori che battono bandiera italiana limitati a chi imbarca personale italiano sulle rotte italiane anche se la nave arriva dall’estero. Un problema per i Grimaldi, gruppo internazionale basato a Napoli con 3 miliardi di fatturato, che operano su rotte come la Civitavecchia-Barcellona usando quindi anche personale extra-comunitario (più economico e flessibile), ma non per Onorato che si muove solo in Italia usando italiani”.
Dopo alcune trattative tra il ministero dei Trasporti Delrio ed il presidente di Confitarma, Emanuele Grimaldi, leader del gruppo, il decreto è stato approvato dal Governo, che, con una nota di Palazzo Chigi, ha parlato di “un sistema maggiormente competitivo che incentivi gli investimenti nel settore marittimo e favorisca la crescita dell’occupazione e la salva-guardia della flotta nazionale”. Il testo del decreto non è stato ancora pubblicato, (peraltro dovrà tornare in Parlamento per l’esame delle commissioni competenti), perciò i due contendenti, in attesa di esultare o rammaricarsi per le ‘nuove regole’, proseguono la loro sfida a suon di biglietti sulle coste dell’Isola. (fm)
(admaioramedia.it)
6 Comments
InfoMarittimi
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Andrea Lai
Da: Come avere il monopolio e fare quello che ci pare coi prezzi e non solo…
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MGrazietta
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