Durante il ‘question time’ in Commissione Trasporti della Camera dei deputati, due deputati di Fratelli d’Italia, Mauro Rotelli e Carlo Fidanza, hanno interrogato il Governo, rappresentato dal sottosegretario Dell’Orco, sulla nuova continuità territoriale da Milano e Roma per la Sardegna.
I due parlamentari hanno evidenziato “i problemi del regime che partirà da aprile, con tutte le rotte assegnate ad Alitalia, i due ricorsi presentati da Ryanair e da Air Italy, la cancellazione del prezzo unico, che porterà i non residenti a pagare il doppio durante l’inverno e il triplo d’estate. Prezzi, viste le offerte di altre mete turistiche estive, che isoleranno ancora di più la Sardegna, allontanando definitivamente anche gli emigrati dalla terra d’origine”.
Il Sottosegretario ha ripercorso la tappe della vicenda, ricordando che la materia è competenza della Regione Sardegna e che ci sono regole imposte dall’Unione europea. Mentre, è arrivata una timida apertura, che fa seguito all’approvazione dell’ordine del giorno presentato dal deputato Salvatore Deidda (Fratelli d’Italia), sulla convocazione di un tavolo con la Regione e sulla richiesta di ottenere dall’Europa di cambiare le regole: “Serve un tavolo tecnico politico Stato-Regione per mettere a fuoco le difficoltà e affinché lo Stato si riappropri delle proprie competenze, affrontando una volta e per tutte la questione della continuità territoriale con la Sardegna – aveva detto il Parlamentare sardo – Al popolo della Sardegna servono aerei per raggiungere il continente: ci sono 600mila sardi che non sono residenti in Sardegna, che sono emigrati e vengono considerati stranieri nella propria terra”.
Nella sua replica, Rotelli ha chiesto ulteriormente al Governo di insistere con forza nei confronti dell’Ue, sottolineando che si tratta di un problema nazionale e che l’insularità della Sardegna rende essenziali i collegamenti aerei per consentire ai Sardi di esercitare il diritto alla mobilità, anche verso alcune rotte secondarie, che sono state cancellate per le restrittive regole europee. (red)
(admaioramedia.it)