“Perché la Regione non esige l’applicazione del bando della Continuità territoriale?”, aveva chiesto nei giorni scorsi Giuseppe Messina, operatore turistico sulcitano, in un pezzo pubblicato dal nostro giornale.
Il problema si sta aggravando settimana dopo settimana. Infatti, nonostante le regole stabilite nel bando per l'assegnazione delle rotte di Continuità territoriale per la Sardegna impongano l’incremento dell'offerta, con voli supplementari o utilizzando voli di capienza superiore, fino al soddisfacimento della domanda, senza alcun onere per la Regione Sardegna, sono numerosi i passeggeri sardi che stanno trovando difficoltà nel muoversi da e per l’Isola, e spesso con tariffe proibitive.
“Le migliaia di posti in più annunciate da Alitalia ancora non ci sono – ha evidenziato il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa – Ma se anche ci saranno non serviranno certo a risolvere il problema: sono pochi posti in più a tratta, e sono in alta stagione. E il resto dell'anno? L'incertezza negli spostamenti crea un danno incalcolabile alla Sardegna: un danno ai Sardi che, obbligati a partire, devono spendere soldi in alberghi perché si devono adeguare alla disponibilità dei posti in aereo. Ma soprattutto un danno all'economia della nostra Isola: chi si sogna di andare in un posto senza aver la certezza di poter ripartire quando vuole, e per di più a prezzi elevatissimi? Tra questi ci sono anche gli emigrati sardi. Le low cost non sono un'alternativa accettabile: questi giorni per un viaggio di sola andata per Roma si spendevano più di 200 euro. Non rimborsabili, per passeggeri assoggettati alle mille vessazioni di Ryanair”. (red)
(admaioramedia.it)
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