E' stato raggiunto l'accordo sulle tutele per 38 lavoratori della Tossilo Spa, in attesa della costruzione del nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti. L'avvio dell'impianto è previsto per il mese di giugno.
"La Giunta ha voluto mettere in sicurezza le posizioni lavorative degli addetti interessati, a totale presidio dei livelli occupazionali – ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – Dal punto di vista operativo la soluzione raggiunta prevede per i lavoratori interessati il ricorso combinato ad ammortizzatori sociali e a progetti a impatto sociale, a copertura del periodo necessario a concludere la riattivazione del nuovo impianto". Inoltre, l’Assessore ha manifestato la disponibilità ad incontrare gli amministratori locali del territorio per avviare un’azione comune di individuazione e sensibilizzazione delle aziende della zona, affinché accolgano i lavoratori Tossilo nell’ambito del progetto.
Dall'opposizione arriva la richiesta di chiarimenti sugli "aspetti oscuri che circondano la vicenda del termovalorizzatore di Tossilo, oggi chiuso e sull’orlo del fallimento ma interessato da un progetto di potenziamento da venti milioni di euro", ha chiesto il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Attilio Dedoni. “Innanzi tutto – ha aggiunto – perché si finanzia il raddoppio della capacità di un inceneritore che oggi, a causa del calo della quantità dei rifiuti prodotti in Sardegna, viaggia a un terzo del suo regime ottimale e se la situazione di crisi finanziaria dello stabilimento può essere in qualche modo legata al suo sovradimensionamento. Inoltre, perché la Giunta ha ignorato l’ordine del giorno approvato dal Consiglio (maggio 2015) che subordinava ogni intervento sul termovalorizzatore all’attuazione di un monitoraggio sullo stato di salute della popolazione del Marghine e all’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti".
Dubbi anche dai banchi di Forza Italia: “Non solo la Giunta regionale va avanti su un progetto che, essendo mutato lo scenario della raccolta dei rifiuti in Sardegna, risulta superato, ma lo fa ignorando palesemente la volontà espressa dal Consiglio regionale – ha detto Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia – L'ordine del giorno, votato dai consiglieri della maggioranza, era assai meno restrittivo di quanto proposto dall’opposizione, che con la propria mozione intendeva impegnare la Giunta a individuare soluzioni alternative, ma è pur sempre una volontà espressa del Consiglio, che non può essere considerata carta straccia dall’esecutivo. E non può essere ignorato l’impatto di un nuovo impianto sulla salute dei cittadini e sull’ambiente delle comunità interessate. Tantomeno, se poi si rileva che, alla luce dei risultati ottenuti grazie alla raccolta differenziata, l’intervento risulta abbondantemente sovradimensionato e pensato per smaltire quantitativi che non esistono più. Con altissimi costi di costruzione e di gestione che inevitabilmente si riflettono sulle tariffe, sulla casse dei Comuni e conseguentemente sul portafoglio dei cittadini". (red)
(admaioramedia.it)
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