Come per l'uscita del suo ultimo romanzo, quando si scagliò contro la mozione antigender presentata dal centrodestra in Consiglio regionale, Michela Murgia ha trovato un tema d'attacco per far parlare anche del suo viaggio a Pechino, dove presenterà la versione cinese di “Accabadora".
Destinatari delle sue attenzioni Magdi Cristiano Allam e l'Amministrazione comunale di Tortolì che ha patrocinato una conferenza nel capoluogo ogliastrino (venerdì 8 aprile, alle 18) con lo scrittore di origine egiziana, che la Murgia definisce "noto campione d'integrazione": "A chi mi chiede se non ho paura delle condizioni non democratiche della vita in Cina – ha scritto su facebook – rispondo che la Cina è messa di sicuro male, ma non è che anche a casa mi senta proprio in una botte di ferro".
La risposta è arrivata dall'organizzatore dell'incontro, Roberto Marino Marceddu, ex sindaco ed ora consigliere comunale di Gairo: "La scrittrice palesa in modo evidente una grave forma di dissociazione mentale aggravata da pregiudizio, arroganza e 'presunto' status di intellettuale. Critica Magdi Allam che esprime con cognizione di causa la rappresentazione dell’Islam, religione e cultura che condanna aspramente e con la pena capitale gli omosessuali. Inoltre, se la prende contro la delibera della Giunta di Tortolì che concede il patrocinio e tenta di far apparire contraddittoria la volontà dell’Amministrazione di promuovere l’integrazione tra culture e religioni diverse".
"La Murgia – ha aggiunto Marceddu – ha dimostrato, nonostante si eriga a presunta intellettuale, di non possedere alcuna apertura mentale e si è relegata nell’ambito di una minoranza violenta nei modi comportamentali che vorrebbe impedire agli altri di parlare per affermare solo il suo pensiero. Se si è adeguata a questi modelli culturali repressivi e basati sulla censura, può davvero rimanersene in Cina".
Interviene nella polemica anche Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia: “La Murgia forse dovrebbe studiare di più i fatti che coinvolgono il regime cinese nella repressione della sua popolazione e di altri popoli, come quello tibetano, che da decenni subiscono violenze e oppressione. Pensare che in Cina si stia male, ma qui non si è in una ‘botte di ferro’ è sminuire quanto accade in Cina. Da noi un Comune può o meno rilasciare un patrocinio, si può anche dissentire, una scrittrice può contestare o acconsentire, ma l'altro giorno, in Cina, un monaco e un ragazzino tibetano di soli 16 anni si sono dati fuoco per protestare contro l'occupazione cinese e la cancellazione del popolo e della cultura tibetana che avviene nel silenzio del mondo dagli anni 50. Oppure, si potrebbe ricordare che fine fanno in Cina gli Uiguri (popolazione islamica) o i cristiani". (red)
(admaioramedia.it)
14 Comments
Maria Bonaria Usalla
Ma questa signora chi si crede di essere ?fino a prova contraria c’è ancora libertà di pensiero per ora almeno credo .per me se va in Cina ci può stare per sempre .chi è lei per dire chi può parlare e chi no?
Giorgio Trullu
michela murgia chi?
Patti Scanu
bellissima risposta , grandi marceddu e deidda ……..
Aldo Manunza
La Murgia ha fallito Politicamente e fallisce ogni volta che apre bocca !
Massimo Frongia
non siate cosi cattivi e rispettate Michela chi ha fallito siamo noi tutti i sardi lei viene chiesta dappertutto per le conferenze anche se possiamo discutere ma dovremo ringraziarla che porta un pezzo di sARDEGNA IN GIRO PER IL MONDO
Franco Congiu
Ma questa qui fa proprio pena!
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