Un centro laborioso e intraprendente, dove la preparazione di quello che da sempre rimane l’oro bianco locale si tramanda ancora di generazione in generazione attraverso i segreti di un’arte unica e antica. A Tonara, il torrone è molto più che un semplice prodotto gastronomico: è storia, cultura ed economia.
Di recente, al fine di tutelare e valorizzare il dolce tipico, è nata l’Unione torronai di Tonara, formata da 25 imprese locali suddivise tra produttori e venditori. L’associazione, che rappresenta anche un marchio distintivo, mira a certificare origine e produzione artigianale, in contrasto con le varie forme di plagio che ne danneggerebbero l’autenticità. Alla base del sodalizio alcune regole contenute in un dettagliato statuto, che, tra i vari articoli, prevede il rispetto della ricetta tradizionale, Tonara come unico luogo di produzione e al massimo, come mastri artigiani, tonaresi fino alla seconda generazione. Un primo passo verso l’ideazione di un disciplinare produttivo. Altra particolarità qualitativa che accomuna i soci, l’esposizione nelle bancarelle di uno striscione che raffigura l’apposita etichetta e un numero di matricola riconducibile al titolare della licenza di vendita. A contraddistinguere il logo lo slogan: «Torronai, artigiani del torrone, creatori di piacere».
Grande entusiasmo fra gli ideatori che, dopo mesi di duro lavoro, ha visto il suo esordio nella recente Sagra del torrone tenutasi a Pasquetta:“Era un’idea che ci accompagnava da anni e finalmente l’abbiamo concretizzata – spiega Antonello Figus, presidente dell’Unione – A settembre dello scorso anno, dopo averla proposta ai colleghi anziani ma anche a quelli più giovani, è emerso che tutti erano d’accordo affinché venisse creata l’Utt. Una volta giunti a 15 iscrizioni, si è dato così il via a questa avventura, compiendo giorno dopo giorno, tutti i passi fondamentali per la sua discesa in campo. Fondamentale si è rivelato il contributo dell’amico imprenditore Costantino Floris, che ci ha sostenuto nei vari adempimenti con la Camera di Commercio, nella creazione del marchio e collaborando per la buona riuscita del tutto. Ad oggi contiamo su un buon numero di soci, tra cui alcuni provenienti da Cossoine, Terralba e Olbia, figli di nostri concittadini da tempo emigrati. La prima uscita ufficiale ha registrato un esito più che positivo. I turisti hanno infatti apprezzato il marchio, certi di acquistare un prodotto di maggiore qualità rispetto a quelli privi di garanzie. Spesso accade difatti, che ambulanti di restanti zone dell’isola spaccino un torrone da loro realizzato altrove per quello nostrano”.
“Ben diverso e degno di rispetto – prosegue Figus – si mostra il caso dei produttori desulesi e aritzesi, che promuovono una leccornia tutta loro, frutto di impegno e sacrificio. Tra gli obiettivi che ci prefissiamo di realizzare, quello di puntare a migliorare la distribuzione nel mercato nazionale. In via di definizione inoltre, una campagna pubblicitaria sulla carta stampata e nella tv regionale, ma anche delle buste di vendita create ad hoc.”
Gli fa eco Gianluigi Noli, vicesindaco e assessore comunale alle attività produttive di Tonara, nonché membro dell’Utt: “La popolazione ha reagito con entusiasmo per questa novità, apprezzando l’impegno dei membri per la sua creazione. L’Utt rappresenta un’opportunità di crescita per i giovani torronai paesani ma anche di promozione e tutela del prodotto. Mira tra l’altro a porre in risalto la valenza identitaria, proteggendo il mestiere del torronaio, depositario di un sapere che scava nel lontano passato. Chi acquista le genuinità con il nostro marchio, ha la garanzia di gustare un torrone rigorosamente tonarese realizzato da un associato altrettanto tonarese o strettamente originario del nostro comune.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
One Comment
Cecilia Deiana
Bravi! È ora di finirla con quelli che si fregiano della dicitura. Serviva un marchio