Nella nostra regione, da tempo bloccata dai vari ‘baronati’ che ne hanno ampiamente condizionato la capacità di rinnovamento, c’è una nuova generazione di quarantenni appartenenti al centrodestra pronta per fare il salto di qualità e prendere in mano le redini del futuro politico dello schieramento moderato-conservatore.
Naturalmente parliamo di nomi già noti, i quali possono già vantare una robusta esperienza politico-amministrativa, che sono stati capaci di costruirsi una ampia base di consenso elettorale, grazie non solo ai ruoli particolari che ricoprono nelle istituzioni, ma anche per mezzo sia del rapporto quotidianamente coltivato con migliaia di cittadini che per le battaglie delle quali si sono fatti attori protagonisti. Tre sono, principalmente, i nomi caldi che si stanno imponendo per la capacità di farsi portatori di un rinnovamento necessario alla Regione tale da poter ambire a competere nelle sfide del presente e del prossimo futuro: i consiglieri regionali Stefano Tunis (Forza Italia) e Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia), il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci (Forza Italia) sono i volti che rappresentano l’aria di rinnovamento interno al centrodestra. Essi hanno in comune una lunga militanza politica sin dall’età giovanile (Tunis prima nella Dc poi in FI; Truzzu nell’Msi poi in An; Locci nel partito azzurro) e hanno fatto una ‘scalata dal basso’ sino ad arrivare alle attuali posizioni apicali.
Di certo, in un ambiente resistente al cambiamento come quello dei partiti tradizionali, in luogo di un diverso e più liquido atteggiamento nei confronti della politica che ricerca lo stravolgimento incarnato dal Movimento 5 Stelle, non sarà per nulla semplice che questi giovani-adulti esponenti riescano ad aprirsi facilmente un varco per sovvertire le attuali logiche conservatrici che immobilizzano il Palazzo, spesso guidate più da una fitta trama di prebende distribuite in lunghi anni dai ‘dinosauri’ nostrani e costruite grazie ai ruoli detenuti per tanto tempo.
Tunis appare oggi come uno dei nomi più caldi per riuscire ad accaparrarsi la candidatura come Presidente della Regione, che alle prossime elezioni potrebbero vedere contrapposti tre contendenti giovani ad ambire alla poltrona di Villa Devoto: non pare un mistero che gli altri sfidanti potrebbero essere il sindaco metropolitano Massimo Zedda per il centrosinistra e il sindaco uscente di Assemini Mario Puddu per i pentastellati. Questa sfida potrebbe rappresentare il momento di svolta per la politica regionale e far definitivamente consacrare una generazione che sino ad ora non ha avuto sufficiente spazio per poter camminare sulle proprie gambe e costruire il futuro della Sardegna.
Tigellio
(admaioramedia.it)