La Commissione per la valutazione delle politiche comunali e della qualità dei servizi del Comune di Cagliari, presieduta da Benedetta Iannelli, è pronta a presentare al Consiglio il risultato dei suoi lavori.
Nel documento si leggono una serie di proposte per rendere il Capoluogo una città sempre più turistica, capace di attrarre soprattutto coloro che arrivano dall’estero.
Fra le proposte si può trovare la promozione pubblicitaria a livello internazionale, il potenziamento degli info point sia nel numero che dotandolo di maggiore personale e dotare alcuni spazi cittadini di dispositivi touch screen dove reperire le informazioni importanti. Se il succo della proposta sembra un buon impianto dal quale partire, è anche vero che non si comprende come mai queste proposte vengano messe all’ordine del giorno nel mese di novembre, quando la stagione estiva è già alle spalle, nonostante il documento sia stata depositato il 9 maggio scorso. Sei mesi fa.
Uno dei problemi di questa Amministrazione comunale, indubbiamente, è la lentezza con la quale procedono i lavori, con interrogazioni, mozioni e proposte di deliberazione che giacciono per mesi prima di essere discusse con il rischio che non siano più attuali. Capita spesso, infatti, che l’Amministrazione risolva i problemi segnalati dai consiglieri (soprattutto se di opposizione) ben prima che queste possano giungere in Aula, permettendo quindi alla Giunta, che beneficia dei tempi biblici del calendario stilato dalla Presidenza del Consiglio comunale, di mettere una pezza alle situazioni più indecenti.
Allora, se un’ora a settimana dedicata alle interrogazioni è insufficiente a smaltire il lavoro dei consiglieri, si potrebbe raddoppiare il tempo a disposizione per tale lavoro, oppure dedicare una seduta settimanale solo a queste. Discorso simile per le mozioni e le proposte di deliberazione, che dovrebbero procedere più speditamente come dimostra il caso dell’ormai inattuale (a meno di contestualizzarlo per la prossima stagione turistica, ma si sarebbe comunque perso del tempo prezioso) proposta della commissione Iannelli.
C’è un altro cattivo costume dei consiglieri di Cagliari che va rilevato: dopo le 8 di sera comincia il ‘fuggi fuggi’ e i lavori non possono procedere nella giusta direzione proprio per assenza del numero legale o peggio, se questi permangono dentro l’Aula, il vociare delle conversazioni private supera il volume dell’oratore dotato di microfono. Crediamo che le belle parole sulla buona politica debbano avere un seguito, soprattutto in quella che è l’Istituzione più vicina ai cittadini. Servirebbe una modifica del regolamento per limitare gli spostamenti in Aula dei consiglieri e le chiacchiere, con una sanzione che possa arrivare addirittura a veder decurtato il gettone di presenza. Quando viene toccato il portafoglio, solitamente le persone sono più sensibili nel rispetto le regole e nel mantenere un comportamento rispettoso nei confronti dei colleghi e dell’Istituzione che rappresentano. Occorre dare il buon esempio ed i primi a farlo devono essere coloro che hanno i maggiori onori, certo, ma anche corrispettivi oneri.
Tigellio
(admaioramedia.it)