Tutti pronti a candidarsi nel centrodestra isolano. Dopo le notizie dei giorni scorsi, che ipotizzavano fosse Salvatore Cicu il candidato designato da Berlusconi per le prossime regionali (è giunta una pronta smentita dallo stesso Europarlamentare) e la disponibilità alla candidatura dichiarata dal senatore Emilio Floris durante una tavola rotonda organizzata dal coordinamento azzurro della Città Metropolitana di Cagliari, anche Ugo Cappellacci ha fatto sapere di essere pronto a ricandidarsi per la Presidenza della Giunta regionale, se “da qui al 2019 non ci sarà convergenza su un nome nuovo”.
È legittimo a questo punto chiedersi come mai i ‘big’ di Forza Italia stiano uscendo allo scoperto con così largo anticipo. Possiamo ipotizzare uno scenario: i tre moschettieri sanno benissimo che i loro nomi sono quelli più caldi nello scacchiere del centrodestra, proprio in forza ai loro incarichi. Cicu, parlamentare dal 1994 prima alla Camera dei Deputati (è stato anche sottosegretario alla Difesa nei Governi Berlusconi II e III) e poi nell’Europarlamento di Bruxelles, ha ormai ricoperto ogni carica di rilievo e il curriculum fa ipotizzare che abbia tutte le carte in regola per poter ambire all’unica carica che potrebbe suggellare una brillante carriera politica. Floris è stato sindaco di Cagliari per due mandati consecutivi (2001-2011), ed è stato eletto al Senato della Repubblica in questa XVII Legislatura. Possiede una struttura elettorale larghissima, che può risultare utile per la carica, soprattutto considerato il suo bacino di voti personali che ha alimentato prima nel Capoluogo e poi in tutta la Sardegna. Cappellacci, da ex Presidente della Giunta regionale ha iniziato da circa un anno l’esperienza di “Zaino in spalla” in qualità di coordinatore regionale di Forza Italia, che lo sta portando a percorrere migliaia di chilometri nell’Isola, dove incontra amministratori locali, parroci, imprenditori e cittadini toccando con mano la realtà della Sardegna del 2017. Non solo statistiche, ma anche e soprattutto contatto con la gente comune, quella spesso ignorata dalle Istituzioni e disaffezionata al voto. Inoltre, negli ambienti di Palazzo viene accreditato come probabile capolista forzista nel listino bloccato della Camera per le elezioni politiche che si terranno nella prossima primavera.
Chi dei tre riuscirà a spuntarla sulla candidatura, però, non è (ancora) dato saperlo. Probabilmente queste prime mosse nello scacchiere del centrodestra sono quelle di assestamento per valutare la strategia da seguire: ogni big vorrebbe che la sua corrente fosse quella di riferimento considerata l’occasione d’oro, visto il probabile successo elettorale dato dal totale fallimento della Giunta Pigliaru in questa legislatura. Il nome del candidato, però, alla fine dei giochi potrebbe essere diverso da quelli che ora si sono resi disponibili. Quando ci sarà da discutere la strategia definitiva, ognuno di loro potrebbe recedere dalle proprie ambizioni per fare spazio ad uno nome comune, un nome nuovo, che metta tutti d’accordo. Le ipotesi sono presto fatte: Alessandra Zedda, che recentemente ha messo da parte i vecchi dissapori con Cicu, potrebbe essere proprio il ‘nome di riserva’ dell’Eurodeputato, da sponsorizzare in caso di mancata convergenza sul proprio nome. L’asso nella manica di Floris, invece, potrebbe essere Stefano Tunis. Cappellacci potrebbe essere il più risoluto sul suo nome e potrebbe chiedere (per ritirare la propria candidatura) l’appoggio al fine di ottenere un incarico di sottogoverno se le prossime politiche daranno ragione al centrodestra e, magari, il candidato al ruolo di Presidente del Consiglio fosse (causa inagibilità politica di Berlusconi) Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e grande amico di Salvatore Cicu.
Il dibattito è iniziato, i giocatori sono ai nastri di partenza. Di sicuro, da qui al 2019, potrebbero succedere ancora molte cose che potrebbero sparigliare le carte in mano a tutti i giocatori, ma ciascuno cerca di calare già il poker d’assi che potrebbe risultare decisivo.
Tigellio
(admaioramedia.it)