TERRORISMO, Una quartese a Parigi, Francesca Orrù: “Sentivo spari come fosse una guerra. Mai temuto tanto”

14 Novembre 2015

"Tutto è cominciato poco dopo le 22", inizia così il racconto della trentaduenne Francesca Orrù di Quartu Sant'Elena, laurea in Economia e commercio in una tasca e nell'altra la voglia di conoscere il mondo. A Parigi da nove mesi e attualmente impiegata in un ristorante di amici.

Il ristorante si chiama L'osteria dell'anima e si trova al 37 di Rue Oberkampf, a 20 metri da uno dei locali che da ieri notte in poi certamente diverrà il più tristemente famoso della capitale francese: il Bataclan, un teatro dove era in corso un concerto con almeno 1.500 spettatori e dove hanno fatto irruzione quattro terroristi uccidendo 89 persone e tenendone in ostaggio un centinaio, prima che la polizia facesse irruzione durante la notte, liberandole.

"L'intera zona è stata presidiata in pochissimo dalla polizia, ci è stato ordinato di chiuderci dentro e di non far uscire nessuno – prosegue a raccontare – Nel locale c'erano una ventina di persone, fra cui una donna disperata perché aveva i bambini da soli in casa. Dopo pochi minuti tre poliziotti sono entrati e ci hanno fatto spegnere tutto e raccomandato di essere 'invisibili', nessuno poteva parlare né muoversi." Francesca è una donna forte e, nonostante tutto, racconta lucidamente tutte le fasi di quelle interminabili quattro ore: "Il ristorante è situato in una posizione per cui si poteva temere che entrassero i terroristi, quindi i poliziotti non ci hanno lasciato soli un attimo ed è così vicino al Bataclan che è risultato strategico per il soccorso di alcuni feriti che sono stati portati da noi. Il momento più drammatico è stato quando i Corpi Speciali hanno deciso di intervenire e i poliziotti ci hanno spiegato che si sarebbe trattato della fase più difficile e di stare pronti a scappare dal retro del locale. Sono riuscita ad andar via dopo le 3 e ho dormito (per usare un eufemismo…) a casa di un'amica. Ora sono a casa e sto bene, oggi non uscirò di casa."

Ha tranquillizzato i parenti e gli amici con una bella e amara buonanotte attraverso la sua pagina facebook: "…sentivo spari come se fossimo in guerra!! Mai temuto cosi tanto!! Ma io posso raccontarlo, le 150 vittime no!!! non ho più parole…. notte".

E alla fine della chiacchierata, alla domanda se resterà a Parigi, nemmeno un attimo di esitazione: "Sì resterò qui. Non cambierò strada per darla vinta a dei terroristi". Francesca, trentadue anni, una laurea in Economia in un una tasca e nell'altra voglia di conoscere il mondo. Questo non è certo il mondo che avrebbe voluto conoscere.

Antonello Picci

(admaioramedia.it)