Quando meno te l’aspetti, arriva il parere sulla prorogatio del Sovrintendente del Teatro lirico di Cagliari. Il Ministero dei Beni culturali lo ha scritto a chiare lettere: «Le funzioni del Sovrintendente uscente cessano contemporaneamente alla cessazione degli organi che lo hanno nominato; in conseguenza dell'approvazione del nuovo Statuto (D.M. del 13 novembre 2014), l'attuale incaricato e con lui i collaboratori direttamente nominati sono scaduti con l'insediamento del nuovo Consiglio di Indirizzo, verificatosi in data 22 dicembre 2014. Non può dunque sussistere alcuna prorogatio dell'organo di gestione a decorrere da tale data», firmato il direttore generale, Salvatore Nastasi.
Quindi, Mauro Meli è da considerare decaduto a partire dal 22 dicembre. Male ha fatto la Commissione bilancio del Consiglio regionale a convocarlo per l’audizione di ieri ed il Sindaco, al di là della discutibile reazione, bene ha fatto a lamentarsene.
Sorprende, però, la cronologia dei fatti. Domenica 11 gennaio, Francesca Nocera, componente del Collegio revisori della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, scrive una mail al MiBac per richiedere un parere, che casualmente è stato scritto proprio ieri, giorno della querelle in Commissione tra il Sindaco Zedda e l’ex sovrintendente Meli. Documento, però, che viene diffuso solo oggi dall’Ufficio stampa del Sindaco. Peccato, infatti, che ieri, verso le ore 17, neanche il Primo cittadino sapesse che il parere era già stato scritto. Oppure, è ipotizzabile che sia arrivato in tarda serata e che gli uffici del Comune fossero già chiusi.
Comunque sia, dice il Ministero,«la continuità amministrativa è garantita, nelle more, dal nuovo organo di gestione e dagli uffici, fino alla nomina del nuovo Sovrintendente, che dovrà avvenire in tempi rapidi, costituendo quindi uno dei primi punti all'ordine del giorno del nuovo Consiglio di Indirizzo. Il mancato tempestivo rispetto di tale adempimento comporterebbe da parte di questo Ministero vigilante l'applicazione dell'articolo 21 del D.le. 29 giugno 1996 n. 367».
Un passaggio che suona come un ammonimento ministeriale. Infatti, l’articolo 21 è quello della “Amministrazione straordinaria”, che consente al Ministero «lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione della Fondazione quando: risultano gravi irregolarità nell'amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie, che regolano l'attività della fondazione» e la nomina di un Commissari straordinario per un periodo non superiore a sei mesi. A buon intenditor poche parole.
Infine, il Ministero chiede che la Fondazione abbia «cura di comunicare immediatamente e formalmente composizione e data di insediamento del Consiglio di Indirizzo». Cosa intenda dire, lo si capisce quando, facendo riferimento nel parere alla data di insediamento del nuovo Consiglio di Indirizzo, il direttore generale scrive «come si deve dedurre dalla mail di riferimento». Quindi, a quasi un mese dal completamento del CdI, il Ministero ne ha avuto notizia solamente da una mail domenicale scritta da una componente del Collegio revisori della Fondazione che si è presa la briga di chiedere un parere. Non dal Presidente del Collegio, Anna Cristina Cabras, o, meglio ancora, dal Presidente del Consiglio di Indirizzo, che sarebbe lo stesso Sindaco Zedda. Comunque, l’unico effetto che finora ha sortito la protesta del primo Cittadino cagliaritano, a ridosso della prima riunione prevista per domani, è quella di far dimettere Pietro Ciarlo, nominato nel CdI proprio dal Ministero:«Non si può lavorare in una situazione così caotica». Perciò, tutto da rifare.
Fabio Meloni
(admaioramedia.it)