Mentre in Spagna, grazie ad un accordo con il Marocco, proprio in questi giorni gli immigrati, che riescono a superare la doppia barriera tra i due confini, vengono respinti, gli ‘sbarchi diretti’ dall’Algeria nel Sulcis sono già ripresi. E dopo una pausa di una ventina di giorni, il 2017 ha già registrato i primi arrivi: tra ieri pomeriggio e questa notte sono sbarcati in 46.
Ieri pomeriggio, 15 algerini sono sbarcati nella spiaggia di Capo Sperone a Sant’Antioco. Erano già sulla strada, quando sono stati visti da alcuni passanti che hanno avvisato la Polizia: sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Carbonia, che hanno fermato gli immigrati, tutti giovani e maschi, che sono stati accompagnati nella struttura di accoglienza di Assemini. Poi, in serata, gli altri 31 (tra loro una donna) approdati tra Cala Sapone, sempre a Sant’Antioco, e Porto Pino a Sant’Anna Arresi, avvistati e fermati dai carabinieri di Carbonia.
Nel 2016 gli arrivi diretti nelle coste sulcitane hanno superato abbondantemente quota mille: “Anno nuovo storia vecchia – ha commentato Luca Agati del Sindacato autonomo di Polizia Cagliari – La Sardegna continua a essere meta di sbarchi di aitanti giovani algerini che nulla hanno a che vedere con le dinamiche di guerra. Nessuno interviene per bloccare questo flusso, nonostante gli allarmi terroristici sempre più accesi. Che serve proteggere le piazze con piloni di cemento e riempire le strade di militari se poi tolleriamo un flusso di persone che entrano con la massima facilità nel nostro paese? Dopo i fatti di Milano non si può sopportare in silenzio una situazione del genere frutto di una mala gestione delle politiche legate all’immigrazione che si trascina ormai da anni. Servono manovre urgenti per distruggere un ponte diretto che rischia di riempire la Sardegna ed il resto d’Italia di persone che una volta ottenuto il foglio d’espulsione, saranno pronte a delinquere creando concreti e preoccupanti problemi alla sicurezza”.
Sul fronte politico, Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, accusa la strategia nazionale sull’immigrazione: “Se oggi la nostra isola è nelle rotte dei clandestini lo dobbiamo alla scellerata politica del Governo, che ha scelto la nostra terra come una nuova Lampedusa. Infatti, non solo non ha fatto nulla per contrastare gli sbarchi clandestini, ma ha dirottato verso la nostra terra migliaia di migranti diretti altrove. Tutto ciò è avvenuto con la totale sottomissione della Giunta regionale, che non ha battuto ciglio neppure davanti al superamento delle fantomatiche quote ma ha perfino pubblicato bandi, come quello chiamato ’diamante’, finalizzati all’occupazione dei migranti o a ‘soggetti attuatori’. Ancora una volta ci sarà qualcuno che, con la scusa dell’accoglienza, farà quattrini”. (red)
(admaioramedia.it)
7 Comments
Marina Puddu
Si ma io non capisco chi protesta ….che tipo di proteste fa? Proteste politiche vere e proprio non se ne sono viste…all’infuori di qualche protesta sulle tastiere che non servono a nulla .le opposizioni si sveglino e organizzino delle vere proteste con i cittadini e vediamo di muoverci veramente x bloccare questa invasione…..è veramente assurdo che nessuno si stia rendendo conto di quello che sta succedendo e di chi stiamo portando in casa nostra…..
Vittorio Piras
DIETRO FROOONT.!!!!!!!!
Francesco Piras Piras
È chiaro che c’è una nave che li porta fino a poca distanza dalla costa. Che ci vuole ad intercettarla?
Antonina Foddanu
Le torri che esistono in Sardegna erano per questa bisogna , la memoria e corta e nessuno si chiede perchè sono li’! I mori venivano e trucidavano i Sardi , una memoria trasmessa a noi da nostro nonno centenario m raccontava sempre che il villaggio degli avi fu messo a ferro e fuoco da questi esseri che cristiani non sono! Rasero al suolo incendiando e trucidando gli abitanti , la memoria per i Sardi erano libri scritti , Ogni volta che andavamo nella vigna ereditata ci additava sempre le vecchie mura del villaggio abbandonato dopo la tragedia ! Ora i serpenti li accolgono con tanto di onori !!!
Ignazio Berria
Nemmeno in casino era possibile entrare senza il permesso della Badessa. La Sardegna è peggio di un casino !
Marcus Giorgio Garvey
Stranieri attenti la Sardegna non è Europa
Alberto Rilla
Se all’epoca di Mujahid ci fosse stato quel genio di Pigliaru, oggi la capitale della Sardegna sarebbe Al-Karel e parleremmo tutti l’arabo. Il PD è il cancro della Sardegna …