Su Trinta ‘e Sant’Andria di Ozieri: la Sardegna che mi piace (Biancamaria Balata)

Esiste una Sardegna diversa da quella che le riviste del turismo estivo immortalano in immagini cult e che hanno fatto il giro del mondo. Non è solo una sostituzione di colori, ma é un’integrazione di profumi e di sensazioni quella che avviene in autunno nella nostra Isola.

Piccoli paesi ricchi di tradizione e di storia schiudono ai viaggiatori più esperti e ai comuni turisti gli usci di case, domittas e chentinas, permettendo a tutti di godere visivamente di quei tesori custoditi al proprio interno.

Il valore assoluto peró è dato dall’accoglienza che i Sardi riservano a coloro che nei fine settimana percorrono quelle viuzze dei centri storici inondate dai profumi provenienti dalle cucine. L’odore delle melecotogne delle castagne, della carne arrosto cosparsa di foglie di mirto, assieme al profumo dei dolci di mandorle appena sfornati, il roteare dei colori delle vesti tradizionali al suono dell’organetto, trasforma ogni istante in un ricordo unico e indelebile. Tra tutte le manifestazioni autunnali di grande successo, mi piace ricordarne una in particolare, Su Trinta ‘e Sant’Andria, la festa per la spillatura del vino, che si svolgerà sabato 28 novembread Ozieri. L’antica e bella cittadina, per un’intera serata aprirà le cantine più belle e le antiche dimore alla degustazione dei pregiati vini delle sue colline e all’assaggio dei caratteristici piatti della tradizione culinaria, non abdicando però al suo ruolo di perla del Logudoro e cuore riconosciuto della letteratura sarda. Le corali e i gruppi musicali invaderanno ogni angolo al suono delle note delle canzoni e delle poesie, mentre i giovani all’interno delle cantine storiche ricorderanno che “Su trinta ‘e su mese ‘e Santu Andria faghen sa festha de sos musthizzolos, sos biddaresos cun sos campagnolos su die sun’in bona cumpagnia”. Questa è la Sardegna che mi piace.