Nei giorni scorsi, l’annuncio che il Comune di Stintino ha stipulato una convenzione con AirBnB, portale delle prenotazioni online, affinché sia direttamente la società a versare direttamente l’imposta di soggiorno per conto delle strutture che utilizzano la piattaforma.
L’imposta, nella scorsa stagione estiva (da maggio ad ottobre), ha fruttato al Comune circa 350mila euro: “Un risultato importante – aveva commentato l’assessore al Turismo, Francesca Demontis – che quest’anno vorremmo almeno replicare, anche perché si tratta di somme che potranno essere investite per lo sviluppo del nostro paese”. Dal 2019, l’imposta si paga tutto l’anno con tariffe differenti: da 50 centesimi ed un 1.50 euro a notte a persona, secondo il mese. Per tutti gli immobili oggetto di locazioni brevi e le strutture ricettive extra-alberghiere, il cui canone o corrispettivo è incassato da gestori di piattaforme telematiche o da soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, da gennaio a dicembre l’imposta è il 3% del canone.
“Già in occasione della sua visita in Sardegna, il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, aveva espresso la sua contrarietà sull’introduzione di una ‘tassa di sbarco’, ma anche le medesime perplessità sulla ‘tassa di soggiorno’. Contrarietà che nasce dal fatto che i Comuni, per il momento, non sono vincolati ad usare il ricavato per fornire ulteriori servizi al turista”, ha ricordato Nenne Scano, coordinatore della Lega per Stintino.
“Perplessità che confermo dopo la lettura del regolamento per la tassa del Comune di Stintino – ha aggiunto – Infatti, nel documento non è chiaro a quali opere verrà destinato il ricavato della tassa. Un quesito non di poco conto, dal momento che basta guardarsi attorno per rendersi conto delle condizione in cui versano le strade, vedere quartieri totalmente dimenticati, vedere il vergognoso stato di abbandono in cui versa l’osasi faunistica del progetto Stern Life, per vedere che non stiamo offrendo proprio il miglior biglietto da visita a coloro che scelgono la nostra città come meta turistica”.
“Mi auguro – ha concluso Scano – che le somme in oggetto vengano utilizzate per riqualificare tutto questo e non per finanziare esclusivamente il tanto sponsorizzato, quanto fallimentare, museo della Tonnara. Chiediamo trasparenza all’Amministrazione, perché Stintino, così come la Sardegna tutta, necessita di interventi che siano capaci di farla crescere turisticamente e non solo. Quella stessa trasparenza che, purtroppo, non sempre è stata la linea guida di questa giunta”. (red)
(sardegna.admaioramedia.it)