Coinvolge tutti la minaccia di erosione ambientale che affligge l’arenile della spiaggia della Pelosa, a Stintino, una delle più famose e fotografate della Sardegna, la cui finissima sabbia bianca si sta riducendo ogni giorno di più.
Chi ricorda la spiaggia negli anni Settanta, con le dune e metri di sabbia sui quali spuntavano pochi ombrelloni anche in agosto, assiste oggi a malincuore all’invasione cui la stessa viene sottoposta (fin dalle prime ore del mattino e già nel mese di giugno) da chi sgomita per trovare la propria postazione armato di ombrelloni, asciugamani e borse frigo. Proprio questi ultimi sarebbero i tre fattori sulla presenza dei quali si discute in vista dell’estate: oltre a trattenere la sabbia, sarebbero infatti causa di impedimento all’ossigenazione della spiaggia stessa. La vicenda, a cui si aggiunge anche la proposta di numero chiuso, è già argomento di discussione e divide sui social, tra chi si dice d’accordo per evitare l’affollamento della spiaggia e chi invece la ritiene una misura eccessiva.
“La gente può dire quello che vuole – risponde Antonio Diana, sindaco di Stintino – ma l’importante è salvare la Pelosa. L’idea di vietare gli asciugamani non è una nostra invenzione: tutto il piano in via di realizzazione è basato su studi scientifici nei quali l’asciugamano è indicato tra i maggiori pericoli, perché quando è umido trattiene moltissima sabbia. Non è un’idea campata in aria”.
Per dare un po’ di respiro alla Pelosa e per aiutarla a sopravvivere, almeno fino all’inizio del maxi intervento di recupero previsto per l’ottobre 2019, il Comune di Stintino sta dunque mettendo a punto un piano, in accordo con la Regione, da attuare in vista della prossima estate, nel quale asciugamani, come borsoni e borse frigo, potrebbero essere sostituiti da teli rigidi ed eco shopper trasparenti distribuiti all’ingresso della spiaggia. Si prevedono anche lavapiedi obbligatori alle uscite e guardie giurate in servizio durante tutto il giorno, per evitare l’invasione delle dune e le ‘cafonate segnaposto’ della scorsa stagione.
“La Pelosa è un gioiello – prosegue il Sindaco – e merita un lavoro di ‘chirurgia ambientale’ per custodire e trasmettere questo patrimonio ambientale alle generazioni future. Ma anche un sistema di fruizione diverso, più maturo da parte di tutti. Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni possibili per difendere la nostra spiaggia. Senza fretta, senza errori, ma con la massima determinazione”.
Nel 2019 partirà il primo lotto da 5 milioni di euro che prevede la demolizione della strada asfaltata alle spalle della “Pelosa”, che verrà prontamente sostituita da passerelle su pali in grado di far ‘muovere’ la sabbia in maniera naturale. L’accesso alla spiaggia sarà consentito soltanto a piedi, in bici o con mezzi elettrici a disposizione nei posteggi periferici di scambio. Ma geologi, matematici, ingegneri idraulici e marittimi, sedimentologi e botanici che hanno sviscerato ogni aspetto possibile del problema sanno bene che è solo l’inizio di un lungo percorso volto alla salvaguardia di quel ‘meraviglioso dipinto in continuo divenire’ che è la Pelosa.
Laura Pisano
(admaioramedia.it)