Un inutile e costoso balzello a carico delle società sportive dilettantistiche isolane (Asd) per iscriversi all’Albo regionale dello Sport da cancellare: “Invece di creare altri ostacoli, facilitiamo l’accesso delle Asd ai contributi pubblici”, questa la richiesta presentata in un’interrogazione consiliare da Paolo Truzzu ed Alessandra Zedda, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia e di Forza Italia.
“L’Albo regionale risulta un sostanziale doppione del Registro nazionale delle Asd tenuto dal Coni – ha spiegato Truzzu – con un conseguente aggravio dei costi burocratici per le tante associazioni e società sportive sarde che operano con abnegazione e in maniera volontaria per offrire ai propri affiliati un servizio essenziale e formativo”.
“Lo sport è da sempre una costante di educazione, di benessere e regole che accompagnano la vita di giovani e meno giovani, oltre che dei ‘diversamente abili’ ma sempre atleti e sportivi – ha aggiunto Zedda – L’Albo deve essere garante di tutti, compresi coloro che nello sport svolgono ruoli di non agonismo, ma rispettano le regole principali dell’attività sportiva, come le società e rappresentanti di sport minori”.
Secondo i due esponenti dell’opposizione, l’onere richiesto alle Asd non è utile neanche per facilitare l’accesso ai contributi pubblici, come la Ras vorrebbe far credere: “La partecipazione alla ripartizione dei contributi interessa una minima parte dei sodalizi sportivi, giacché la maggior parte degli stessi, a tutt’oggi, non praticano sport federali e pertanto non hanno diritto a partecipare ai vari bandi previsti dalla stessa legge e, quando questo è possibile, i parametri di calcolo dei benefici limitano assai la loro consistenza a favore degli sport federali. Sarebbe perciò molto più utile attivarsi per aumentare i contributi e favorire il loro accesso ai finanziamenti spesso vitali per chi compie un’attività così meritoria per la formazione e lo sviluppo di giovani e meno giovani”. (red)
(admaioramedia.it)