Climatologi e studiosi agroambientali delle Università sarde, responsabili dei Consorzi di bonifica, tecnici ed esperti della Regione e delle sue Agenzie, portatori di interesse, cittadini e amministratori locali hanno dato vita alla tavola rotonda “Acqua e siccità, gestione e governo della risorsa idrica” ad Abbasanta sulla gestione della risorsa idrica.
Incontro resosi indispensabile dopo le criticità emerse nel 2017 sul versante della siccità che ha riguardato tutta la Sardegna, ma anche per quello che si potrebbe accadere nei prossimi mesi se non ci dovessero essere precipitazioni adeguate, così da invertire il trend negativo di piogge negativo. I temi maggiormente affrontati sono stati i cambiamenti climatici, la desertificazione, l’agricoltura di precisione e l’uso oculato dell’acqua, il risparmio idrico ed il recupero dei reflui, i costi e la qualità della risorsa, la perdita delle condotte e la desalinizzazione delle acque marine.
Gennaio è storicamente il mese con la minor capacità di raccolta degli invasi ed oggi nelle dighe dell’Isola ci sono 798 milioni di metri cubi d’acqua. Il picco in positivo degli ultimi 18 anni si era registrato nel 2010 con un miliardo e 693 milioni di metri cubi; i punti più bassi invece nel 2001 e nel 2002 con 370 e 390 milioni di metri cubi. Le situazioni maggiormente critiche vengono segnalate nel settore nord-occidentale (Alto Temo, Cuga, Bidighinzu, Surigheddu) con 17 milioni metri cubi d’acqua (erano 32 milioni nello stesso periodo del 2017); nell’Alto Coghinas (Sos Canales-Monte Lerno) sono invasati 11 milioni contro i 31 dello stesso periodo dello scorso anno e nell’Alto Cixerri sono 990mila rispetto ai 4,2 milioni di 12 mesi fa. Situazione difficile anche nel Basso Sulcis, dove la disponibilità idrica è passata dai 20,7 milioni di metri cubi ai 10,6 milioni.
“La risorsa destinata agli usi civili, agricoli e industriali va governata – ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria – Dobbiamo capire quanta acqua abbiamo a disposizione e in che quantità è presente sui territori. Sulla base di queste informazioni si possono stilare le priorità di intervento. Ragionare quindi su due livelli: uno di breve periodo e uno di più ampio respiro. Si possono riutilizzare sempre di più i reflui per la campagna irrigua? Lo scorso anno abbiamo già finanziato interventi del genere, all’interno del piano da 30milioni di fondi FSC stanziato dal nostro Assessorato verso i Consorzi di Bonifica. È necessario ragionare con i tecnici, così da valutare se siano percorribili altri strumenti come quelli dei desalinizzatori. Siamo in una situazione di difficoltà, ma questo ci deve stimolare a trovare le soluzioni giuste per evitare momenti di criticità che condizionano il buon uso di una risorsa che va tutelata e gestita in modo responsabile”.
Secondo il collega di Giunta dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini, “è molto importante il lavoro che sta svolgendo la Cabina di regia sull’emergenza idrica, struttura tecnica istituita con deliberazione del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino nel gennaio 2016 ed incaricata dei compiti di monitoraggio, verifica dei fabbisogni, con il coinvolgimento dei soggetti attuatori, e di proposta, al comitato istituzionale degli interventi per contrastare l’emergenza”. L’Assessore ha anche ricordato che l’attività di programmazione dell’uso corretto e sostenibile delle risorse idriche è in capo all’Autorità di Bacino regionale, presieduta dal Presidente della Regione, di cui fanno parte gli assessori dei LLPP, dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dell’Industria oltre ai rappresentanti degli Enti locali.
Mentre Alberto Piras, direttore dell’Agenzia regionale del Distretto idrografico della Sardegna, ha ricordato che l’attuale quadro dei bacini “richiede massima attenzione ed un’accurata riflessione su un uso corretto della risorsa idrica”; Giuseppe Bianco, responsabile del Dipartimento Meteoclimatico dell’Arpas, ha spiegato che “siamo davanti a un fenomeno siccitoso molto grave con una riduzione media della piovosità del 20-30% con punte in certi casi del 50%”; per il direttore generale di Agris Sardegna, Roberto Zurru, “esistono spazi enormi per aumentare l’efficienza dell’uso dell’acqua irrigua in termini di consumo per kg di prodotto coltivato e per il miglioramento della qualità dei frutti”. (red)
(admaioramedia.it)