Apprendiamo con soddisfazione dell’ordinanza del Gip di Cagliari che, attraverso il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, ha disposto il sequestro dell’area a ridosso della strada statale 554, con il conseguente sgombero del campo rom da doversi effettuare entro la fine del mese di gennaio.
Un provvedimento, seppur tardivo, sacrosanto, che si spera metta la parola fine ad una latitanza imbarazzante delle Istituzioni – in particolare di quelle dello Stato – e che dà il giusto tempo a chi di competenza di ricercare soluzioni abitative adeguate per decine di bambini rom del tutto incolpevoli che da anni sono costretti loro malgrado a respirare diossina come noi.
Basta con l’ipocrisia. Basta con dati farlocchi di centraline di rilevamento che dovrebbero misurare l’inquinamento e che invece vengono messe in posti dove non possono misurare nulla. Lo Stato non può farsi mettere i piedi in testa da quattro delinquenti rom, né può tollerare un sistema di illegalità diffuso che, mettendo insieme proprietari di terreni in mala fede e commercianti senza scrupoli, attraverso l’uso strumentale dei rom aggira le norme in materia sanitaria a scapito di cittadini inermi, costretti a respirare fumi tossici e cancerogeni persino nei salotti di casa. La diossina uccide.
La speranza è che tutto questo, finalmente, il 31 gennaio finisca! I rom vanno sistemati altrove, in strutture decenti e controllate, e i terreni vanno bonificati. Sappia, chi di competenza, che il Comitato No Diossina non indietreggerà di un solo passo, costituendosi parte civile affinché i responsabili di questo scempio, anche tra i rappresentanti delle Istituzioni, ne paghino le conseguenze. E’ assurdo che sia stato consentito di scavare una vera e propria discarica abusiva, addirittura con delle ruspe, in piena zona urbana.
Antonio Guerrieri – Comitato “No Diossina” Mulinu Becciu (Cagliari)
(admaioramedia.it)